TESTO Omelia di primo annuncio
La vita cristiana è profondità. Per questo ci impone di riflettere. Ci mette con le spalle al muro. Molti credono che aver fede significhi essere bigotti o credere ai preti o una non meglio precisata chiesa. Niente di tutto questo!
Fede vuol dire che io mi fido di me e di quello che Dio vuol dirmi mettendomi davanti i fatti della vita. Per essere credenti ci vogliono due convinzioni di fondo importanti. Due convinzioni davanti alle quali nessuno può dire "non ci credo". Oggi tutto è relativo e nessuno è disposto a dire "questa cosa è vera" (lo diciamo solo quando vogliamo far capire che abbiamo sempre ragione noi!). eppure ci sono due cose che riguardano la vita e che sono sicuramente vere. Solo un pazzo potrebbe dire il contrario:
queste due verità sono semplicissime:
ciascuno di noi vuole essere felice. Prima verità. Seconda verità: ognuno di noi morirà. Anche se non vogliamo pensarci è così. Mettiamoci l'anima in pace.
Essere credenti vuol dire riconoscere queste due elementari verità: voglio essere felice e morirò di sicuro.
Non vi sembra interessante questa cosa? Non vi suona male? Essere felice e morire non è una contraddizione? Posso essere felice sapendo che morirò di certo? Vale la pena cercare la felicità, spendersi, amare, interessarsi, essere buoni se poi finisce tutto?
Se la nostra vita è solo un viaggio dal reparto di ginecologia al settore del cimitero vale la pena vivere, cercando di essere felici, sereni, radiosi... e non perennemente stanchi e agitati come la maggior parte delle persone che conosciamo?
Il dilemma rimane: o morire o essere felici. Nessuna scienza può risolvere il quesito, nessuna ideologia, nessuna cultura. La gente quando si accorge di non avere risposte a portata di mano abbandona, lascia perdere. Dice: "ma non ci pensiamo". Facciamo finta che tutto vada bene. Facciamo finta che la morte è una cosa che capita solo agli altri.
Chi può dirci come stanno insieme le due cose: cioè il desiderio di essere felici e la morte che ci attende? Chi può risolvere l'enigma? Solo una persona che è morta ed è felice può risolvere la questione. Solo una che ci è passato in mezzo; che ha vissuto la morte ma ora vive per sempre nella serenità invidiabile di Dio?
Esiste una persona così? Sì ed è Cristo: morto e risorto. Lui può dirci come vivere felici anche sapendo che moriremo.
Essere cristiani è proprio questo: fidarsi di questo Gesù che insegna la vita e la morte, il dolore e la gioia.
Ma tu lo conosci questo Gesù (come lo ha conosciuto e amato la nostra...)? Hai mai saputo ciò che dice di se stesso?
Sei consapevole dei doni che vuole farti? E che lui risorgendo ha deciso che nulla è per sempre, nemmeno la morte?
Omelia di don Giuseppe Forlai