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TESTO Ma che uomo è mai questo?

mons. Antonio Riboldi

I Domenica di Quaresima (Anno C) (04/03/2001)

Vangelo: Lc 4,1-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 4,1-13

1Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, 2per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. 3Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». 4Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo».

5Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra 6e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. 7Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». 8Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».

9Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; 10sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo

affinché essi ti custodiscano;

11e anche:

Essi ti porteranno sulle loro mani

perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

12Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

13Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Siamo tutti smarriti per la tragedia incredibile (ma non si sa più quale aggettivo usare in simili circostanze) di Novi Ligure.

E' stata come avere scoperto in noi un "virus" che può mettere in discussione la serenità di tutti. Forse tanti genitori guardano negli occhi i figli e viceversa come se quelli che dovevano essere la sicurezza cui affidarsi, improvvisamente fossero diventati un possibile pericolo. E tutto viene messo in discussione: famiglia, scuola, società, Chiesa.

Non è la prima volta che succede: e giustamente viene da chiederci: "ma che uomo è mai questo?" Ben diverso da quanto prega il salmista (salmo 8) "Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra... ma chi è mai l'uomo perché tu te ne prenda cura e ti preoccupi di lui?"

Preghiera che contiene tutta la meraviglia di fronte al capolavoro di Dio che siamo noi, tutti noi, impastati dall'amore uscito dalle mani di Dio ed alitato su di noi. Noi, tutti noi, fatti a sua immagine e somiglianza.

Ma che è rimasto di quel fascino di bellezza, di amore, di gioia che Dio ci ha dato? Pare, in tante circostanze, ben poco o nulla. Come se qualcuno avesse sconvolto nel cuore la stessa sua natura e ci avesse talmente abbruttiti e graffiati da farci mostri e non "figli dell'uomo".

Fa quasi paura vivere in questa società, oggi. "società, mi scrive un appassionato di questo sito, che è tutta e solo soldi, sesso, divertimento! Ovviamente – aggiunge non si deve generalizzare, però è opprimente vivere in un mondo come un animale meccanico, senza dare un senso alla propria esistenza ma giudicando tutto con indifferenza. Grazie al suo sito cercherò di valorizzare al meglio le mie doti contro questa realtà-spazzatura". Amaro sfogo, giusto sfogo di un giovane e potrebbero essere tanti, che sentono la spazzatura aumentare, ogni giorno, in tutti i modi e da tutti "i canali', da togliere il respiro della bellezza, della vita.

Ma perché siamo cosi? E' una domanda che propongo oggi, che è l'inizio della Quaresima. E' il sacro tempo che invita tutti gli uomini di buona volontà a "mettere l'anima allo specchio della propria identità e bellezza di figli di Dio" cercando di capire dove e come abbiamo male impostato la nostra vita, le nostre scelte ed avere il coraggio di invertire la rotta, se è sbagliata: cambiare mentalità se non è diretta alla verità: indirizzare i nostri passi sulla via dell'amore. Confrontandoci con Dio stesso, nostro Padre che sa di che pasta siamo fatti, ma che ha le braccia tese per prenderci tra le sue braccia.

Il nostro vero dramma, o problema, è che la nostra vita, così bene modellata dal Padre, è inquinata dalla presenza di Satana, che cerca in tutti i modi di sostituirsi al Padre e diventare lui nostro punto di riferimento ed impossibile nostra realizzazione: noi, fatti per il Paradiso domani e per una civiltà d'amore qui. Ed è incredibile che, da parte nostra, si possa divenire schiavi di chi non ha a cuore la nostra felicità, ma vuole conoscere solo l'inferno: addolcito magari qui con tutte le false gioie, che poi improvvisamente diventano partecipazione all'inferno.

Cominciò con Eva, nel paradiso terrestre. E quando Adamo ed Eva cedettero alla tentazione di diventare come Dio mangiando il frutto proibito si accorsero che invece di essere dei, erano semplicemente "nudi".

E la nudità del cuore è l'infelicità di tanti, o l'origine dei drammi. Anche Gesù volle conoscere la tentazione. E tutti sappiamo come satana gli propose, per salvare il mondo, la potenza del trasformare le pietre in pane (e come è diffusa la tentazione di sentirsi Dio con la ricchezza): gli mise davanti il fascino de1 prestigio che fa tanto colpo sulla gente. Tanta gente si vende l'anima pur di essere "qualcuno" agli occhi degli altri. Tranne poi ad accorgersi che questa vanità è come i colori delle lucciole: se le tocchi ti lasciano sulle dita ciò di cui sono formati i loro colori, sono frutto della spazzatura. Ed infine Gesù fu tentato addirittura di sottomettersi a satana per avere in cambio tutto. Ma quale tutto?

Noi sappiamo come Gesù rifiutò nettamente queste strade di satana e scelse la volontà del Padre, che era nella morte e resurrezione: una strada difficile, ma meravigliosa nell'amore.

Se ci guardiamo allo specchio tracce di quelle tentazioni (gestire la nostra vita a nostro piacimento, indifferenti alla via santa della vita che sono i comandamenti del Padre, valori veri della vita; prostrarsi all'idolatria del denaro, come schiavi e quindi perdendo ogni altro valore, "farsi Dio spegnendo la sete di felicità per 1e vie sbagliate del sesso, risposta alla infinita sete dell'egoismo e non risposta al cuore che vuole farsi dono) sono anche in ciascuno di noi ed allora la casa della nostra anima è diventata un covo di vizi, che imbrattano ogni angolo, togliendo il gusto della pulizia, in cui è riposta la dignità e la gioia.

E' allora inutile strapparsi i capelli per quanto succede, se in noi, giovani o adulti, ci sono le "tracce di Satana" che diventano poi le piste della nostra vita, che forse senza volerlo proponiamo ai figli, ai giovani. Se davvero l'immane dolore di Novi Ligure ci tocca nel fondo del cuore, deve essere un salutare invito a entrare in una Quaresima che sia una svolta nella vita. Diversamente saremo come fabbricanti di armi che versano lacrime nel vedere le vittime delle guerra e nello stesso tempo si preoccupano che le loro fabbriche conoscano il massimo della produzione.

Credo proprio, carissimi amici, che non è il tempo della curiosità che può essere morbosità: e neppure il tempo dello sdegno che finisce lì: e neppure il tempo della paura reciproca, come se nelle famiglie stessimo a confronto, temendoci e non amandoci, dei Caino e degli Abele: ma è il tempo di rientrare in se stessi e dire seriamente quanto affermarono dei giovani a Sesto S. Giovanni al momento della sepoltura della loro compagna di scuola uccisa per gelosia: "Tutto adesso non sarà più come prima". Ma a quale modello riferirci perché adesso non sia più come prima? A1 Figlio di Dio, Gesù. Quando gli apostoli si trovarono in difficoltà di fronte al danno della Eucarestia "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha la vita eterna" Gesù ebbe a dire loro: "Anche voi volete andarvene?" E Pietro: "Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna". E' quello che sentiamo risponderci oggi, di fronte al nostro smarrimento.

 

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