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TESTO Una lettera agli uomini della camorra

mons. Antonio Riboldi

IV Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (28/01/2001)

Vangelo: Lc 4,21-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 4,21-30

In quel tempo, Gesù 21cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

22Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». 23Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». 24Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. 25Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. 27C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».

28All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. 29Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. 30Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Ci sono momenti nella vita di un pastore d'anime in cui sembrano avverarsi le parole che il Signore rivolge a Geremia e che la Chiesa ci ricorda oggi: "Tu, dunque, cingiti i fianchi, alzati e dì loro ciò che ti ordinerò: non spaventarti alla loro vista, altrimenti ti farò temere davanti a loro. Ed ecco faccio di te come una fortezza, come un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese. Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno perché io sono con te per salvarti" (Ger 1, 17-19).

Sono i momenti in cui bisogna ricordare agli uomini la verità della vita che esce dalla bocca di Dio ed investe o dovrebbe investire ciascuno fino a renderci splendenti. I momenti in cui bisogna avere il coraggio di affrontare il bisturi in piaghe che potrebbero minacciare la vita di chi le ha se non si interviene. Succede quando ci sono atteggiamenti di singoli, o di gruppi o di intere comunità che sono in netto contrasto con la verità e la legge dell'amore: addirittura a volte cercando di creare una cultura che chiama onesto l'immorale, necessità ciò che è crimine. Come è stato per il divorzio, l'aborto o la contraccezione irresponsabile. Come sta diventando per l'enorme catena di delitti che insanguinano le contrade, il mondo; la stessa morte per fame; la smodata ricchezza e l'inaccettabile povertà.

E' da tempo che attorno a me si uccideva e si uccide; ci si contende l'estorsione come un mercato lecito; ci si fa battaglia per avere il potere sulla vendita di droga. Di fronte a questa scalata di criminalità nella gente comune sale la paura, fino a spegnere la voglia di gioia che abbiamo tutti. Divenuti timorosi l'uno dell'altro perché si ha timore di tutto e di tutti.

Fu così che prima di Natale credetti bene di farmi "come muro di bronzo contro tutto il paese". Inaspettatamente tutta la mia piccola città venne ricoperta da "manifesti" che obbligarono tutti a prendere posizione. L'avevo pensato a lungo quel manifesto. Si intitolava "Lettera agli uomini della camorra". Tra l'altro diceva: "Voi, uomini della camorra, o chiunque siate, da tempo, seguendo un sentiero che non porta a Betlemme, ma a una foresta di vendette, di rese di conti, di loschi interessi, che hanno un solo nome "crimini contro l'uomo", state riempiendo le nostre contrade di morti. Sparando addosso agli uomini, forse senza saperlo sparate contro la vostra stessa dignità, contro Dio che è in ogni uomo. Sparate contro la vostra città, trasformando il canto "Tu scendi dalle stelle" in una pioggia di lacrime, di odio, di sangue e di paura. E' questo il Natale che volete per voi, i vostri cari, e noi? Questa è solo barbarie che vi disonora e distrugge... Ma ricordatevi bene, uomini della camorra: ci sono uomini e donne e giovani che amano la libertà come diritto a crescere; vivono con amore come unica grandezza dell'uomo, costruiscono la pace come sola via alla civiltà. Non hanno alcuna intenzione di farsi piegare dalla paura o dalla vostra violenza: oppongono il coraggio delle persone oneste che credono nella civiltà dell'amore. Per voi non vogliamo né odio, né vendetta, né carcere, né morte: preghiamo solo che deponiate le armi della morte e l'assurda arroganza che esibite".

Si aveva persino paura di fermare gli occhi sulla lettera per le strade. Ma tutti la lessero e fu notizia del Natale in ogni casa. E così si ripetevano le parole di Geremia.

E c'è da notare che la Chiesa da tempo si distingue per questa forza di urlare la verità in faccia agli errori, senza riguardo a nessuno, divenendo così la speranza del povero, del perseguitato, dell'emarginato, del malato di Aids, del tossicodipendente, del carcerato. Basta leggere la storia di questi tempi.

E successe lo stesso a Giovanni il Battista. Successe a Gesù nella sinagoga del suo paese di origine. Dopo aver letto Isaia e commentato "tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: "Non è il figlio di Giuseppe?"". Così per un momento sperarono in un Messia diverso da Gesù che avrebbe forse potuto a questo punto accontentare chi Lo ascoltava, seguendo i loro pensieri ben lontani dalla verità. Invece Gesù va diritto nello svelare la menzogna della loro religione e della loro vita, citando i fatti in cui era chiaro che il cuore di Dio non si apriva a loro perché il loro era chiuso all'amore di Dio.

"All'udire queste cose", narra il Vangelo di Luca, "tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno: si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli passando in mezzo a loro se ne andò" (Lc 4,21-30).

E Luca ci apre così la missione di Gesù tra gli uomini come a volerci ricordare che la via di Gesù non è fatta per chi cerca consensi o trionfi: ma è la via della verità e dell'amore, della libertà e della giustizia che non trovano facile dimora tra gli uomini.

Non meraviglia quindi quando il mondo, a volte con tutta la violenza di cui è capace, si avventa contro la Chiesa quando questa gli taglia la strada della menzogna. Ma la salvezza passa dal coraggio di Cristo.

 

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