TESTO Commento su Is 40,25
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Mercoledì della II settimana di Avvento (09/12/2009)
Brano biblico: Is 40,25
Dalla Parola del giorno
"Levate in alto i vostri occhi e guardate: chi ha creato quegli astri? [...] Egli fa uscire in numero preciso il loro esercito e le chiama tutte per nome."
Come vivere questa Parola?
C'è, nella prima lettura di oggi, un invito a puntare lo sguardo sulla magnificenza onnipotente di Dio. Ci aiuta ad avere di Lui un'idea grande e non rattrappita in piccole fantasie a misura delle nostre capacità immaginative.
Proprio perché è grande e potente, Dio si rivela, nel Vangelo, il misericordioso ad oltranza: "Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò".
Il cammino d'Avvento è questo prendere sempre più coscienza che su Dio ognuno di noi può contare. Per quello che è, per quello di cui necessita, qui e ora, dentro le fatiche delle nostre giornate. Proprio il Dio grande e onnipotente di cui parla il profeta Isaia nella prima lettura, rivela l'onnipotenza del suo amore in modo strano: nel prendere la nostra natura con i suoi limiti e fatiche.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi fermo a considerare questa ‘follia' di Dio: da onnipotente si è fatto onni-amante (come dice un grande filosofo contemporaneo, Paul Ricoeur), mite e umile nella sua umanità. E coglierò che proprio in forza di questo suo farsi umile amore mi comunica forza, coraggio, capacità di speranza e indicazione concreta per un cammino di rinnovamento spirituale e di servizio fraterno: diventare, per quel che è possibile alla mia umanità, onni-amente!
Gesù, tu che sei umile e mite di cuore, rendimi come te dentro il mio cuore.
La voce di un poeta
Tu sei il mare e io nuoto in Te, come un pesce; Tu sei il deserto che io percorro, come una gazzella.
Riempimi del Tuo respiro. Non posso farne a meno.
Rumi