TESTO Commento su Giovanni 18,37
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XXXIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) - Cristo Re (22/11/2009)
Vangelo: Gv 18,37
33Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». 34Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». 35Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». 36Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». 37Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
Dalla Parola del giorno
"Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce".
Come vivere questa Parola?
"Io sono Re!". Nel Vangelo di oggi, Gesù afferma chiaramente e con deliberazione la sua identità e la sua missione. Egli è Re e il suo Regno non è di questo mondo; è venuto da Dio per dare testimonianza alla verità. La domanda posta da Pilato: "Che cosa è la verità?" è l'interrogativo di ogni epoca perché sta alla base di ogni ricerca di senso e della nostra fede cristiana.
Nella Bibbia la verità di Dio indica la sua fedeltà all'alleanza, cioè alle promesse fatte ad Abramo, ai profeti, e poi, mediante Gesù, a tutta l'umanità. Egli è fedele e questa sua fedeltà attende una risposta da parte dell'uomo e di ognuno di noi.
Gesù è venuto nel mondo per farci capire chi è Dio nella sua essenza e nel suo rapporto con noi: Lui è la Verità. Solo Gesù può rivelare la via che conduce al Padre, solo lui può darci la vita che ci innesta nella Verità, poiché lui è la Verità, è il Figlio del Dio vivente.
Gesù rivela in tutta la sua persona e nel suo operare, il volto di Dio che a noi, creature limitate, è sovente nascosto. Attraverso il mistero della croce e risurrezione ha realizzato la salvezza di tutti quelli che l'avrebbero accolto come il loro Signore.
Nella mia pausa contemplativa sosto con questo Signore singolare che non comanda ma serve, che non si impone ma invita senza sosta, che non si serve della forza ma sopporta la passione per tutti quanti, buoni e cattivi e per me in particolare.
Signore Gesù, Signore dell'universo, ti riconosco e ti accolgo come il mio Re-Signore e ti chiedo di far crescere la mia fede ed il mio amore.
Le parole di un testimone di oggi
"Io sono re" - dice il Signore - perché solo per me e in me oggi ciò che conta nuovamente è l'amore e solo l'amore e solo all'amore l'uomo apre il cuore e la vita e solo nell'amore scopre il volto di Dio come il volto del Padre.
Sac. Giuseppe Sacino