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TESTO Commento Luca 14,15-24

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Martedì della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (03/11/2009)

Vangelo: Lc 14,15-24 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

"Gareggiate nello stimarvi a vicenda."

Come vivere questa Parola?

Conosciamo molto bene il precetto dell'amore e siamo, in genere, propensi a chinarci su chi è in una situazione di necessità e quindi di inferiorità. Di fronte a chi suscita compassione si è disposti a fare elargizioni, anche a dedicare tempo, a mettere a disposizione la stessa propria persona. Gesti nobili che vanno sicuramente incrementati e meritano riconoscimento.

Ma vi è una forma di carità a cui si fatica ad aprirsi, ed è quella che qui ci indica Paolo. Il donarsi gratifica, il riconoscimento del valore dell'altro è invece, talvolta, percepito come uno sminuire se stessi, una minaccia. E lo si evita.

La stima che ci dobbiamo vicendevolmente, prima di tutto, affonda le radici in quell'impronta divina che ci segna nelle profondità del nostro essere: è presente nel neonato, nell'handicappato, nel malato, nell'indigente, nello stesso peccatore, in tutti. Ma vi è di più: verso tutti siamo in qualche modo debitori. Lo stesso mendicante che tende la mano al ciglio della strada, sollecita il viandante distratto a ritrovare il suo "io" più vero, la sua dignità che risiede nell'essere figlio e quindi fratello. E, nella condivisione che distingue ogni relazione di fratellanza, l'indigenza del mendicante mette a nudo quella che ci segna tutti in quanto creature. Anch'io ho bisogno di tendere la mano, e non solo verso Dio. Ho bisogno che l'altro mi completi con il suo dono; ho bisogno del suo riconoscimento, del suo amore; ho bisogno del suo stesso perdono. Soprattutto ho bisogno di quella stima che forse fatico a dare e di cui anche l'altro ha bisogno, più dello stesso pane che gli porgo.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascerò passare dinanzi alla mia mente le persone che fatico a stimare e proverò a cercare quanto in loro c'è di positivo e di valido.

Quest'oggi, Signore, voglio ringraziarti proprio per quelle persone verso cui non ho finora nutrito sufficiente stima. Ti prego, libera il mio sguardo da pregiudizi o ricordi negativi che lo appannano e non mi permettono di apprezzare il dono che in ciascuno di loro tu stesso mi fai.

La voce di un aviatore e scrittore

Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi.
Saint Exupéry

 

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