TESTO Commento su Rm 11,29
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Sabato della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (31/10/2009)
Brano biblico: Rm 11,29
Dalla Parola del giorno
"Le chiamate di Dio sono irrevocabili"
Come vivere questa Parola?
Questa solenne affermazione paolina che conclude la prima lettura odierna è luminosa sotto due prospettive. La prima riguarda Israele scelto e amato con un ‘amore elettivo' da parte di Dio; in modo tale che, anche attraverso le sue cadute, il Signore trasse sia il bene di una salvezza pervenuta così ai pagani. La seconda riguarda noi, in questo nostro ‘oggi'. Sì, perché anche ciascuno di noi è personalmente amato dal Signore! Anche ciascuno di noi ha ricevuto tanti doni da lui: da quello della vita a quello della chiamata alla ‘sequela' di Gesù mediante il battesimo, alle varie esperienze di gioia e di dolore tutte inerenti alla nostra crescita.
Il nostro credere sperare e amare che dovrebbe ritmare in letizia il nostro cammino si avvita tutto qui. Dio non è dentro la mutevolezza che connota invece l'uomo. Quel Dio che "per primo ci ha amati", per primo ci ha chiamati e, proprio dentro il perpetuarsi di questo suo chiamarci, continua a colmarci di doni.
Come sono diverse le mie giornate, se vivo la consapevolezza di questa irrevocabilità di Dio circa il suo chiamarmi e attrezzarmi col dono di tutto quello che giova alla mia vera riuscita di uomo e di donna creati per la gloria del Signore e per una gioia diffusiva.
A volte il disamore che portiamo a noi stessi, la sfiducia che respiriamo nell'aria ci fa temere che Dio, deluso da certe nostre cadute, ci abbandoni. È una brutta, pericolosa tentazione!
Dio ci ama, Dio mi ama. Molto più della mia piccola capacità d'intendere l'amore.
In questa consapevolezza nuoto durante la pausa contemplativa e prego:
Signore, grazie! Mi fido di te!
La voce di un testimone
Ricordiamoci che Dio non ritira mai la sua presenza. Lo Spirito Santo non si separa mai dalla nostra anima: anche alla morte, la comunione con Dio rimane. Sapere che Dio ci accoglie per sempre nel suo amore diventa sorgente di serena fiducia.
Frère Roger