TESTO Commento su Sl 62/61,6-7
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Lunedì della XXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (07/09/2009)
Brano biblico: Sl 62/61,6-7
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6Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. 7Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. 8Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. 9Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». 10E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. 11Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
Dalla Parola del giorno
“Solo in Dio riposa l’anima mia: da lui la mia speranza. Lui solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: non potrò vacillare.”
Come vivere questa Parola?
“Solo in Dio riposa l’anima mia”! Proviamo ad assaporare la dolcezza e la profondità di questa espressione che la liturgia odierna pone sulle nostre labbra in risposta alla parola di Paolo.L’apostolo, nella prima lettura, ha appena esposto le difficoltà e le sofferenze che incontra nell’esercizio del suo ministero. Tutto questo, però non lo getta nello scoraggiamento, anzi egli si dichiara lieto di contribuire così all’opera redentiva di Cristo. Non cerca comprensione e sostegno umano: la sua anima “riposa” in Dio, il solo che possa garantire stabilità alla sua vita. Ecco la roccia sicura a cui afferrarsi: tutto può vacillare, gli stessi intimi possono deludere venir meno trovarsi nell’impossibilità di offrire il loro appoggio, ma Dio no! Egli è “la roccia”, “la difesa”, “il solo” su cui si può sempre contare.
“Il Solo! Qui è il punto! Quanto mai ricorrente è la tentazione di cercare il riposo per la nostra anima, assetata di pace e di gioia, nelle effimere e ingannevoli sicurezze umane.
Senza disprezzare nulla, anzi di tutto godendo e in tutto riconoscendo un dono di Dio, è in Lui e in Lui soltanto che possiamo abbandonarci come il bimbo tra le braccia della mamma, certi che il soccorso non ci mancherà e che la nostra vita poggia su “una Roccia” della cui solidità non si può dubitare.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, immergerò la mia anima in Dio, ripetendo più volte a fior di labbra o solo col cuore:
“Solo in Dio riposa l’anima mia”.
Le parole di un grande mistica
Come vorrei dire a tutte le anime quali sorgenti di forza, di pace e anche di felicità troverebbero se acconsentissero a vivere in intimità con Dio.
Beata Elisabetta della Trinità