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TESTO Commento su Luca 5,36

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Venerdì della XXII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (04/09/2009)

Vangelo: Lc 5,36 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 5,33-39

33Allora gli dissero: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!». 34Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? 35Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».

36Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. 37E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. 38Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. 39Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».

Dalla Parola del giorno

“Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito vecchio”.

Come vivere questa Parola?

C’è un vecchiume e una novità che non si armonizzano; anzi, se operi il pasticcio di inserire una nell’altra, rovini proprio tutto. La metafora che Gesù adopera è del pezzo di stoffa nuovo. Certo sua madre si sarà ben guardata dall’inserirne una in una vecchia tunica sua o di Giuseppe! Creare armonia dev’essere stato uno stile nella casa, pur umile, di Nazaret.

Ma il discorso si allarga poi con l’altra metafora: quella del vino NUOVO che nessuno si sogna di versare in otri vecchi, se non vuole perdere e il vino e gli otri.

A quale vecchiume Gesù allude, se non a quello di una stanca religiosità formale che era la pratica di tanti suoi contemporanei?

Vecchiume di osservanze che, private di convinzione e della loro vera anima che è l’amore di Dio e degli uomini, opprimevano la vita di tanta gente, invece di ravvivarla rendendola bella come una festa di nozze.

Gesù non è venuto a sovrapporre o ad aggiungere pratiche a pratiche, ma a proporre la novità splendente di un cambiamento totale di mentalità.

Oggi più che mai Gesù chiede questo ai suoi veri seguaci. Dentro l’ordito di una mentalità pesantemente materialista, tutta volta al ‘più avere’, il vangelo irrompe come NOVITÀ. Basta coi vecchiume di pseudovalori. Basta con l’ansia di rimpinzarsi del possesso di cose e persone! La NOVITÀ è Gesù libero da tutto perché interessato solo al Regno di Dio e alla sua giustizia. La NOVITÀ è la festa che Egli già procura in cuore a chi ha il coraggio di vivere il ‘distacco’ per fare spazio alla dedizione, al servizio, all’amicizia, all’amore.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, guarderò con coraggio allo splendore del nuovo che è Gesù e al vecchiume della mia mania di possedere.

Gesù, tu sei la NOVITÀ assoluta della mia vita vera. Non permettere che io ospiti nel mio cuore il vecchiume del mio egoismo dittatore.

Le parole di un monaco

I cristiani devono favorire con le loro azioni e le loro parole l’emergere di quell’immagine di Dio che ogni essere umano porta in sè.
Enzo Bianchi

 

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