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TESTO Pasqua di risurrezione

mons. Antonio Riboldi

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Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore (Anno A) (04/04/1999)

Vangelo: Gv 20,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 20,1-9

1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Dal Vangelo di Giovanni: 20,1-9

"Nel giorno dopo il sabato, Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!"

Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entro.

Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altto discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura che egli doveva risuscitare dai morti".
"Questo è il giorno fatto dal Signore, alleluia!"

La Pasqua è sempre stata considerata la vera festa della Chiesa, il "giorno fatto dal Signore".

Una simile frase ci richiama la creazione. E' come se dopo la prima creazione, il Padre avesse "rifatto" il mondo e l'uomo che aveva creati. Nella prima creazione aveva come gioito nel comporre cieli e terra, fino alla grande gioia di creare l'uomo e la donna, partecipi della sua grandezza e felicità. Ed è comprensibile che Dio accompagni la creazione con gioia: creare è sempre un manifestare l'amore che si ha dentro. Così ogni creatura, soprattutto noi, fatti a sua immagine, splendiamo perché portiamo in noi quello sguardo di amore di chi ci ha creati, voluti a sua immagine, fatti per essere con lui una cosa sola.

Doveva essere immensa la bellezza del creato; doveva essere un vero paradiso viverci con la coscienza di essere amati da Dio, anzi, di esistere proprio perché amati.

Il peccato, il rifiuto di tutto questo, fu come una ribellione alla gioia, alla felicità; un rompere il senso della creazione uscita dal cuore di Dio. E venne stravolto il senso stesso della creazione, fino a non trovare più la gioia di vivere in questo creato.

Basta uno sguardo sulla nostra vita quotidiana. Un creato che viene continuamente minacciato, nella sua bellezza e nella sua esistenza, dagli uomini stessi. Attorno a noi, sempre per colpa nostra, si avvelenano i mari, i fiumi, facendo morire ogni vita che era in essi; scompaiono i fiori, bruciati dai tanti veleni che costruiamo e usiamo, fino al punto da temere noi stessi la natura, divenuta come nemica dell'uomo.
Un mondo così non ci ricorda più la gioia della creazione.

Dio non assiste, nella fedeltà al suo amore, allo sfacelo di quanto ha creato per amore. Ecco perché abbiamo detto che la Pasqua è come una nuova creazione. E' il giorno, il nuovo giorno fatto dal Signore. Questa volta Dio non usa il fango o altro per rifare il creato. Nella Genesi la parola che crea è: "Si faccia...", "E venne fatto..."

Questa volta la parola che Dio usa è suo Figlio. E' Gesù che dice: "Sia fatta la volontà del Padre". La volontà del Padre era che tutti gli uomini rinascessero a vita nuova morendo al peccato, risorgendo con lui. La nuova creazione avviene nel momento in cui Gesù sulla croce dice: "Padre, tutto è compiuto... nelle tue mani affido il mio spirito".

La risposta del Padre è l'immensa gioia della risurrezione. La sua creazione veniva riconciliata, riprendeva un dialogo interrotto. L'uomo poteva tornare a ritrovare nel creato, nella vita, il sorriso di Dio, la felicità di vivere, il senso dell'esistere. Lo dice cosi san Paolo: "Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra del Padre. Pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita e oramai nascosta con

Cristo in Dio! Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria" (Col 3,1-4).

Ecco perché questa è la festa, la grande festa della Chiesa: una festa che si ripete ogni domenica, la festa che dà gioia a tutti noi. "Questo è il giorno fatto dal Signore": gioite, siate allegri, alleluia! Noi non apparteniamo più a un mondo "sbagliato", noi ora siamo di Cristo, siamo creature nuove che risplendono dell'amore e della gioia del Padre.

Vorrei augurare a tutti voi che avete fatto con me e con la Chiesa questo cammino di quaresima verso il giorno di Pasqua, ogni bene che mi viene dal cuore. E' stato bello camminare insieme al Signore, nel riordinare in lui la nostra vita con la preghiera, la riflessione e la penitenza. Quanti di voi hanno vissuto bene e hanno fatto del bene! E' come se a ogni passo, con Cristo, verso la vita nuova, ci fossimo lasciati lavare dalle mani di Gesù, come lui fece col cieco nato; e, lentamente, sentivamo allontanarsi da noi le ombre che ci rendevano tristi, fino a darci la gioia che oggi sentiamo dentro.

Preferisco pregare per voi e con voi, perché la sua pace resti sempre con noi, come hanno pregato i due discepoli di Emmaus. E non solo per voi, ma per tutto il mondo, per i vostri cari soprattutto che mi pare di conoscere e amare come fossero i miei cari.

So che la potenza della risurrezione è infinita e non conosce tramonto o difficoltà: è una luce che sa infiltrarsi dappertutto. Per questo ho fede, tanta fede, che la luce della risurrezione di Cristo illuminerà tanti angoli oscuri dell'umanità. E sia benedetta questa luce, perché potranno finalmente scomparire pensieri di odio, volontà di violenza, negligenze o indifferenza che mandano all'aria la giustizia attesa da tutti. Buona Pasqua nel Signore!

 

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