TESTO Commento su Luca 4,31-37
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Martedì della XXII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (01/09/2009)
Vangelo: Lc 4,31-37
31Poi scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. 32Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
33Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: 34«Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». 35Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. 36Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». 37E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.
Dalla Parola del giorno
“Che parola è mai questa che comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne vanno”?
Come vivere questa Parola?
Un sabato (il giorno particolarmente sacro a Dio per gli ebrei) Gesù è lì che ammaestra la gente nella sinagoga. Le potenze demoniache si mettono ad opporgli palese resistenza. Non vogliono saperne della sua presenza ma, loro malgrado, ne proclamano l’identità: “So bene chi sei: il santo di Dio” (v. 34)
Gesù pronuncia solo due parole, due brevissimi verbi all’imperativo: “Taci, Esci da costui” (v35). All’istante l’uomo, che era posseduto da queste forze demoniache, è liberato. È a questo punto che la gente sgomenta e meravigliata esclama “Che parola è mai questa che comanda con autorità e potenza?” (v 36). Ecco, ci soffermiamo su queste due qualità della Parola di Gesù Signore: l’autorità e la potenza.
In un mondo connotato da sempre nuovi e prestigiosi, utilissimi mezzi di comunicazione ma anche da un’infausta marea di parole vuote, è importante prendere coscienza di quanta forza, libertà, efficacia abbia la Parola di Gesù che ogni giorno noi possiamo ascoltare. Oggi come ieri vibra in essa l’autorità dell’uomo Dio, L’autorità di chi ha “ingoiata la morte“ e “ha fatto risplendere la vita”.
Inoltre è una Parola dove si effettua una totale potenza che può dare scacco non solo alla morte, ma al male che serpeggia anche dentro di me e dilaga nel mondo.
Signore, aumenta la mia fede (= piena fiducia) nella tua Parola. Fa che io la legga, la mediti, la viva fino a darle libertà di agire dentro di me perché trionfi il bene, la luce tua nel mio vivere e attorno a me.
Le parole di un uomo spirituale
La tua parola ci assolve, ci libera dall’angoscia e ci dona nuova fiducia. Ti preghiamo: fa' che quella parola possa radicarsi e crescere, fiorire, maturare e portare frutto in tutti noi.
Christian Zippert