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TESTO Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda

don Remigio Menegatti  

XXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (30/08/2009)

Vangelo: Mc 7,1-8.14-15.21-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 7,1-8.14-15.21-23

1Si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. 2Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate 3– i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi 4e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, 5quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».

6Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:

Questo popolo mi onora con le labbra,

ma il suo cuore è lontano da me.

7Invano mi rendono culto,

insegnando dottrine che sono precetti di uomini.

8Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».

14Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! 15Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».

21Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, 22adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

PREGHIERA DI COLLETTA

Guarda, o Padre, il popolo cristiano radunato nel giorno memoriale della Pasqua, fa' che la lode delle nostre labbra risuoni nella profondità del cuore: la tua parola seminata in noi santifichi e rinnovi tutta la nostra vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Popolo cristiano radunato nel giorno memoriale della Pasqua

Ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Sulla strada verso la piena liberazione, l’Alleanza prende anche la forma delle “dieci parole” che suggellano il patto di Dio, e di adesione libera del popolo; un tesoro prezioso conoscere il pensiero di Dio, e si riunisce nel suo nome.

Non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure con il rischio che parole umane prendano di fatto il posto nel cuore, mettendo in secondo piano “le dieci parole” donate da Dio stesso; in tal modo non si coglie più il valore dei singoli precetti. Un nuovo dono grande è disponibile: la Pasqua che è la parola definitiva di Dio.

Fedele all’Alleanza se punto al cuore di essa; o mi fermo su cose secondarie? Vivo la domenica come rinnovazione di questo dono?

La lode delle nostre labbra risuoni nella profondità del cuore

Osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli. Israele, e anche il “nuovo Israele”, sa che un dono grande è la Parola di Dio che assume anche il valore di norma di vita.

Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini. Se la norma rimane staccata dall’evento di grazia – la Pasqua soprattutto – rischia di chiudersi in regole che opprimono l’uomo perché lo portano fuori strada, chiudendolo in se stesso e non aprendolo alla grazia, facendogli credere di salvarsi solo per l’obbedienza a precetti che alla fine sono frutto dell’uomo e non dono di Dio.

Cristiano della legge o della grazia? Salvato da Dio o che si costruisce da solo? Osservanza per amore o per paura? Uomo libero che cammina illuminato dalle norme di Dio, o chi si fa da solo e resta schiavo di regole frutto della sua miope tradizione?

Tua parola seminata in noi santifichi e rinnovi tutta la nostra vita

Quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do? ... a patto che non la trasformiate pian piano in regole umane, frutto della tradizione; la Parola è l’acqua viva che scorrendo vivace impedisce alle nostre cisterne di diventare acquitrini.

Osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo. Dove l’accento può cadere sui comandi di Dio, perché se si riducono a norme umane non fanno fiorire alcuna liberazione.

Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Il rischio è staccare la celebrazione dalla vita, riducendo a vuote parole le lodi all’Altissimo, a precetto da “soddisfare” l’evento della Pasqua, che è invece fonte della salvezza, acqua viva che rinnova la nostra vita e le impedisce di stagnare.

Quale legame per me tra celebrazione e vita? Tra parole innalzate a Dio e attuate nei gesti di bontà, misericordia, pazienza, benevolenza, fedeltà, dominio di sé?

PREGHIERA CONCLUSIVA

Padre, abbiamo bisogno del tuo aiuto per riconoscere quanto ha veramente valore, per non sprecare i tuoi doni. La tua Paola viva, il Cristo tuo Figlio fatto uomo, ci insegna come rivolgerci a te per essere salvati: con lui, e sulla sua parola, possiamo invocarti come Padre nostro che sei nei cieli...

Libri di don Remigio Menegatti

 

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