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TESTO Commento su Giovanni 6,41-51

padre Paul Devreux

XIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (09/08/2009)

Vangelo: Gv 6,41-51 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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41Allora i Giudei si misero a mormorare contro di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». 42E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».

43Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. 44Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 45Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 46Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. 47In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.

48Io sono il pane della vita. 49I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 50questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 51Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

In quel tempo, i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?».

Non hanno tutti i torti; l'affermazione di Gesù è molto grossa e ha veramente dell'incredibile, tanto più che lo sentono parlare persone che conoscono il suo paesino e la sua famiglia. Chiunque dicendo queste cose passerebbe per squilibrato anche oggi. Eppure Gesù lo dice, perché pur capendo quanto è difficile per i presenti credere in ciò che afferma, sa che prima o poi deve cominciare a dirlo.

Gesù rispose: «Non mormorate tra di voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato...

Per cui Gesù non si mette a discutere per provare a dimostrare quello che dice, ma preferisce continuare il suo ragionamento dichiarando semplicemente che né lui, né noi possiamo dimostrare ciò che ha detto, ma solo un intervento diretto del Padre può farlo, perché solo Dio può dire qualche cosa su Dio.

...e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me.

Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre.

Gesù, sempre più esplicito, afferma di essere venuto da Dio e che quindi è l'unico a conoscerlo e a poter parlare di lui, come un viaggiatore che ha visto e viene a raccontare.

In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita.

Per questo Gesù è la nuova manna, perché conoscendo Dio può raccontarcelo e anche spiegarci come relazionarci con Lui oltre a fare da intermediario o ambasciatore. Per esempio questa sua conoscenza di Dio gli permette di presentarcelo come Padre e di insegnarci il “Padre nostro”.

I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.

Come il pane che mangiamo esce dalla terra e alla terra pian piano ci riporta, così il pane del cielo, che viene dal cielo, in cielo pian piano ci porta.

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo.

Noi non ci rendiamo conto dell'enormità di questa affermazione di Gesù agli occhi dei presenti; per loro è come se dicesse io sono Dio. Quindi è sempre più esplicito e scandaloso per i presenti. Rischia la lapidazione per questa affermazione, che poi lo porterà alla croce.

 

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