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TESTO Commento su Matteo 7,3

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Lunedì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (22/06/2009)

Vangelo: Mt 7,3 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Perché guardi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?

Come vivere questa Parola?

È talmente facile per l’uomo cadere nel vizio di giudicare il prossimo che perfino i più antichi favolisti (si pensi al greco Esopo e al latino Fedro) hanno impegnato la loro fine ironia nei confronti di chi tiene la bisaccia dei propri difetti dietro le spalle ed è come se l’ignorasse; mentre, avendo sotto gli occhi la bisaccia dei difetti altrui, non fa' che denunciarli.

Gesù è sempre molto diretto nel suo condannare atteggiamenti di non-amore. E questa sua paraboletta sprizza fine umorismo dentro la forza della correzione.

Ti vedi per la strada, con la sicumera di chi vuol giudicare il mondo intero? Fa attenzione: il tuo occhio è malato! Lo ingombra la “trave”: proprio quella tua facilità a sentenziare sulla pelle degli altri, a pretendere a volte perfino d’inoltrarti nel mistero delle coscienze altrui, dov’è Dio e solo Dio a poter essere giudice veritiero e giusto.

Quello che c’è nell’altro di negativo è, in fin dei conti, una pagliuzza che non deve pesare affatto dentro la tua vita.

Conta invece la verità di conoscere te stesso: sì, la trave che è in te.. La soppesi per quello che è: nella negatività del no a Dio, del non-amore. Poi la consegni fiducioso a Dio che è il tutto Amore. E l’occhio si libera, l’occhio abbraccia visuali di pace, di vita vera e nuova, dov’è l’amore e non la condanna a dettar legge nel cuore di Cristo Gesù.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, sosto in quiete contemplativa sulla strada della mia vita, nella realtà del mio sguardo e prego:

Dammi occhi nuovi, Signore! Occhi facili a scoprire il bene, nell’esercizio quotidiano di osservare quanto di positivo è negli altri, specie nelle persone con cui vivo.

Le parole di un dottore della Chiesa

Tu ritieni che gli uomini eccellenti e degni per nobiltà dei costumi siano in minor numero di quanto ritengo io. Molti tuttavia ti sono sconosciuti e di molti che ti sono noti ti è nascosta la dignità morale. [...] Rimuovi quindi dalla mente un tale pregiudizio, anche perché l'aiuto divino [...] esercita su tutti gli uomini la propria clemenza molto più largamente di quanto alcuni possono credere.
Agostino

 

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