TESTO Commento su 2Cor 1,19-20
Casa di Preghiera San Biagio FMA Home Page
Martedì della X settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (09/06/2009)
Brano biblico: 2cor 1,19-20
Dalla Parola del giorno
“Il Figlio di Dio, Gesù Cristo che abbiamo predicato tra voi, io, Silvano e Timoteo, non fu «sì» e «no», ma in lui c’è stato il «sì». E in realtà tutte le promesse di Dio in lui sono divenute «sì». Per questo sempre attraverso lui sale a Dio il nostro «Amen» per la sua gloria”.
Come vivere questa Parola?
San Paolo, nella sua lettera ai Corinzi prende posizione circa le critiche che gli sono state fatte e difende la sua fedeltà appellandosi alla Fedeltà di Dio. Davvero, come dice un salmo “la fedeltà di Dio dura in eterno!” Le promesse che Egli ha fatto, dentro la sua Alleanza, Egli le ha mantenute e le mantiene sempre. Non c’è in Lui un po’ il “sì” e un po’ il “no”.
In Gesù crocifisso e risorto risplende in modo sublime il “sì ” del Signore. In tutta la sua vita Egli è un “sì” vivente al Padre e un “sì” all’uomo. È stato un “sì” anche al mio grido esistenziale, al mio assoluto bisogno di salvezza, oggi. E per il “sì” di Gesù al Padre che scaturisce dal suo mistero di morte e resurrezione, anche tutto quello che io vivo (gioia, dolore, impegni): tutto si trasforma in un “Amen” che glorifica il Signore!
È così che, non a causa di chissà quali mie virtù, ma di questo “sì” di Gesù prolungato in me, le promesse di Dio nella storia, silenziosamente si compiono. Il mio vivere diventa così “luce” ai fratelli, in adempienza a quanto dice il Vangelo odierno: “Voi siete la luce del mondo”.
Nella mia pausa contemplativa mi unirò molto a Gesù, al suo: “Sì, Padre”. Chiederò che effonda in me il suo Spirito perché risplenda il prolungarsi di questo “sì”, nell’accettazione amorosa di ciò che mi è dato di vivere lungo questo giorno.
Le parole di una santa
Al momento della morte non saremo giudicati dalla quantità del lavoro che avremo fatto, ma dal peso d’amore del nostro “sì” a Dio, nel compimento di quel lavoro.
Madre Teresa di Calcutta