TESTO Commento su Tb 11,7
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Venerdì della IX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (05/06/2009)
Brano biblico: Tb 11,7
Dalla Parola del giorno
“Appena sarai entrato in casa tua, adora anzitutto il Signore tuo Dio e rendigli grazie.!”
Come vivere questa Parola?
I festeggiamenti per il matrimonio di Tobia trattengono il giovane lontano da casa più del dovuto. La madre comincia a temere il peggio e ogni giorno, va sulla collina a scrutare l’orizzonte. Ed ecco finalmente profilarsi l’immagine cara. È il cuore, prima ancora che lo sguardo a riconoscerlo. Corre a darne notizia al padre e poi più nulla la trattiene dallo slanciarsi verso quel figlio ritrovato, mentre anche il cieco annaspando e incespicando cerca di affrettare il momento dell’abbraccio. La gioia esplode, mentre lacrime di commozione corrono lungo i volti.
Levare il pensiero riconoscente a Dio si direbbe più che naturale.
Ma lo è proprio nella prassi? Spesso ci si ricorda di lui nelle difficoltà, quando umanamente parlando ci si sente impotenti a dirimere la matassa. Se poi non si è esauditi, si giunge anche a negarne la stessa esistenza: che ci sta a fare un Dio che non mi dà quello che gli chiedo? Se ci si ricorda di lui quando le cose vanno bene, non è perché si è conquistati dal suo amore, dalla sua persona, ma perché si è ottenuta ‘quella cosa’.
Tobi e suo figlio ci ricordano che prima di tutto c’è Dio, il suo amore di Padre, che è tale anche quando ci risulta incomprensibile. Adorarlo e rendergli grazie, sia nella buona che nella cattiva sorte, è un gesto che dice fede autentica: credo che Dio è Amore, credo che mi ama e si prende cura di me, anche quando non capisco. Credo e per questo mi consegno con totale fiducia e riconoscente amore.
Oggi, nel mio rientro al cuore, passerò il tempo ad adorare e lodare Dio semplicemente per quello che è.
Ti lodo e ti benedico, Signore della vita! Ti lodo e ti benedico per quello che sei: Amore infinito, a cui consegnarsi è gaudio. Ti lodo e ti benedico per le ore di gioia e per quelle di dolore. E di tutto ti rendo grazie!
La voce di uno scrittore e drammaturgo tedesco
Un singolo pensiero di gratitudine innalzato al cielo è la preghiera più perfetta.
Gotthold Ephraim Lessing