PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Quante parole

mons. Antonio Riboldi

III Domenica di Quaresima (Anno C) (15/03/1998)

Vangelo: Lc 13,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 13,1-9

1In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. 2Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? 3No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. 4O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? 5No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».

6Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. 7Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. 8Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. 9Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

C'è una parabola nel Vangelo di questa domenica che si presta molto bene a tutti e certamente anche a noi che abbiamo un sito in Internet.

Provate a pensare a quante, ma quante parole Internet contiene tutti i giorni, a quante ne vengono dette dai vari mass media e a quante ne diciamo durante la giornata. E chiediamoci quante parole assomigliano a foglie senza frutto: un chiasso che produce un gran rumore nell'anima al punto che tante volte il cuore sente il bisogno di riposare, cercando il silenzio o cercando disperatamente colui che più che parole comunichi verità, amore, comprensione, solidarietà, che sono i veri frutti di cui vorremo cibarci ogni giorno.

Disse Gesù anche questa parabola: "Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: "Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno?" Ma quegli rispose: "Padrone, lascialo ancora quest'anno, finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierò"" (Lc. 13,1-9)

Questa parabola è una divina fotografia delle situazioni di tanti uomini: tante foglie, troppe foglie ma nessun frutto. E la vita, invece, chiede a ciascuno di noi frutti più che foglie. Faccio un esempio attuale per il Mezzogiorno d'Italia. Tutti conoscono la tristezza di vita che regna in larghe fasce di questa popolazione. Sono pochi quelli che stanno sufficientemente bene, la maggior parte della gente vive molto al disotto della soglia della sopravvivenza. Leggevo in questi giorni che il reddito mensile di una famiglia al Nord si avvicina ai quattro milioni, quella del Sud quasi alla metà. Ma mi sono chiesto in quante famiglie il reddito è realmente di due milioni. Sono troppe ancora le famiglie che vivono di una misera assistenza, in attesa di diritti che formano in fondo la giustizia sociale. Da molti anni si parla di un Mezzogiorno che ha bisogno di sviluppo, non solo come atto di giustizia, ma come il miglior deterrente alla criminalità organizzata e, dopo tanti discorsi, sembra proprio di essere in presenza della pianta di fico che abbonda di foglie ma non ha alcun frutto.

Lo stesso discorso vale per l'amore alla vita, la solidarietà tra di noi, la solidità della famiglia, la questione giovanile. Forse questo nostro tempo ci ha coinvolti nel produrre tante foglie, ma se guardiamo in fondo a noi stessi, notiamo l'amarezza di una vita senza frutto.

Gesù è la Parola. Una Parola che quando viene accolta, immediatamente riempie l'albero di frutti. E Dio non usa tante parole. La Sua Parola scava nel profondo e fa cambiare vita.

Sono bastate poche parole di Gesù per costruire la grande santità di San Francesco e di tanti altri santi. Ancora oggi questo avviene, ma il mondo del chiasso non avverte.

Paolo VI amava ripetere: "I1 mondo oggi vuole vedere testimoni", ossia alberi con tanti frutti.

A volte basta uno sguardo pieno di amore che scende nel cuore con la dolcezza di un frutto per farti vivere. O basta una parola densa di verità e di carità per rianimarti. E' l'esperienza quotidiana.

Come vescovo, tutti i giorni ho il dono di ascoltare tante, ma tante persone che hanno bisogno di trovare ascolto perché non ce la fanno proprio più. Qualcuno che le ascolti con pazienza e amore e poi dica 'la parola di verità' con dolcezza in modo da fare rifiorire speranza e vita.

Un giorno – una testimonianza tra tante – incontrando una persona mi accorsi che doveva avere una grande sofferenza dentro. Pur non conoscendola le misi una mano sulla spalla e le dissi: 'Coraggio, Dio vede ed ama'. Sono passati anni e non mi ero mai scordato di quell'incontro casuale. Un giorno una voce al telefono mi disse: "Grazie, don Antonio, sono quella persona che ha incontrato e di cui ha capito il dolore. Quella mano sulla spalla è come se l'avessi sempre sentita nel mio sofferto cammino verso una vita che credevo finita. Ora vivo: sono felice, tanto felice".

Cosa non ha ottenuto una mano sulla spalla al momento giusto.

 

Ricerca avanzata  (54937 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: