TESTO Commento su Os 6,3
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Sabato della III settimana di Quaresima (21/03/2009)
Brano biblico: Os 6,3
9Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. 14Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
Dalla Parola del giorno
“Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l’aurora”.
Come vivere questa Parola?
”: è l’invito che oggi ci rivolge il profeta.
“Conoscere il Signore” non significa tanto imparare la definizione di chi è Dio (l’Essere perfettissimo...), quanto piuttosto fare esperienza di Lui, incontrarlo, trascorrervi la vita insieme: così come io conosco mia moglie perché è la mia compagna di vita di tutti i giorni; conosco i miei studenti perché ci passo insieme tutte le mattine ecc....
“Conoscere il Signore”, dunque, significa vivere la mia vita con Lui: fare di Lui mio padre e mia madre, mio sposo e mio fratello... la mia famiglia!
Ma come conoscere il Signore? “Affrettiamoci”, ossia, diamoci da fare: con la preghiera, con lo studio della Bibbia, con la devozione,... Certo, più ci daremo da fare, più ci renderemo conto che ci è impossibile arrivare fino a Lui.
Ma siamo certi: “La sua venuta è sicura come l’aurora”! Tutti i miei sforzi serviranno a farmi capire che non sono io a salire fino a Lui, ma è Lui a scendere fino a me! Cerchiamo con tutte le forze di amare il Signore (perché conoscere vuol dire amare!): ci accorgeremo che in verità è Lui che ama noi, e questo basta! E solo quando ci scopriremo amati da Lui, potremo cominciare ad amarlo anche noi: perché è capace di amare non chi è più bravo, ma chi è più amato!
Nella pausa contemplativa di oggi pregherò così:
Tu lo sai, Signore, che ti amo: fammi percepire il tuo amore per me.
La voce di un antico Padre del deserto
Sforzati di piacere al Signore attendendolo sempre dentro di te, cercandolo con i tuoi pensieri. E vedi come Egli viene a te e stabilisce la sua dimora presso di te. Quanto più unifichi il tuo cuore per la ricerca di Lui, tanto più Egli è costretto dalla sua compassione a venire a te e a riposare in te.
Pseudo Macario