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TESTO Commento su Luca 11,29

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Mercoledì della I settimana di Quaresima (04/03/2009)

Vangelo: Lc 11,29 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 11,29-32

29Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. 30Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. 31Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. 32Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona.

Dalla Parola del giorno

“Questa generazione cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona.”

Come vivere questa Parola?

Gesù non è tenero con quella parte della comunità di credenti che vuol sempre eludere la nuda fede e vedere, toccare, afferrare del ‘segni’.

Fino a che siamo su questa terra, infatti, è la via della fede che respira di speranza operante nella carità quella che siamo chiamati a percorrere. Entusiasmarsi per facili (e quasi sempre erronee) visioni non è da seguace di Cristo.

Però un segno c’è sulla nostra strada. E la Quaresima ci aiuta a considerarlo appunto con occhi da credenti e c’invita poi a celebrarlo con amore nel prossimo triduo pasquale. Si tratta del segno di Giona: quel profeta che, secondo un simbolico racconto, è scaraventato in mare e divorato dalla balena, vive in tenebra di morte per tre giorni nel suo ventre e poi è restituito alla spiaggia, alla vita. Giona è segno del Cristo morto e risorto per nostro amore. Ed è Gesù stesso dunque, nell’essenzialità della sua vicenda di morte e resurrezione pasquale, l’unico vero segno che conta.

A questo mi vuole educare la pagina evangelica di questo cammino quaresimale. E in questa mia pausa contemplativa guardo il Signore Gesù, nell’obbrobrio della sua croce santa, nello splendore della sua Resurrezione.

Sosto in quiete orante lasciando poi che il cuore preghi:

Signore Gesù, spesso sono tentato di chiederti segni piccoli o grandi per capire meglio quello che ho da compiere lungo la via. Ecco, tu qui mi persuadi che l’unico vero segno sei tu. O Crocifisso e Risorto: porta di luce sulla mia strada. Fammi entrare con te nell’ambiente divino del vivere, ogni giorno, ciò che il Padre vuole e per il Padre.

La voce di un Padre apostolico

Per me l’archivio è Gesù Cristo, il mio sacro archivio sono la sua croce, la sua morte, la sua resurrezione e la fede che in lui ci è stata data: in esse io voglio essere giustificato con l’aiuto delle vostre preghiere.
S. Ignazio di Antiochia

 

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