TESTO Con la sua morte, Gesù ci ha salvati
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Giovedì della II settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (22/01/2009)
Vangelo: Mc 3,7-12
L’originalità del sacerdozio di Cristo è radicata nella sua persona: è santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli; e si manifesta nell’efficacia della sua mediazione salvifica: non ha bisogno di offrire sacrifici per i propri peccati e ha offerto se stesso per noi una volta per sempre nella sua morte ed ora, trasfigurato nella sua umanità, vive presso Dio. Perciò è in grado di intercedere per noi, suoi fratelli. A questo punto si innesta la parte centrale della mediazione sul modo di attuazione del sacerdozio di Gesù. Esso si svolge come mediazione di salvezza universale e piena nel santuario celeste, quello della sua umanità gloriosa. Il tempio o la tenda con la relativa liturgia terrena del popolo ebraico erano solo un’anticipazione profetica di questa nuova e definitiva liturgia celeste, attuata da Gesù, sacerdote per eccellenza. Gesù ha vissuto per fare la volontà di Dio: morire a ciò che è disumano e far crescere l’umanità in noi come Dio l’ha creata. Diventare uomini comporta questo morire, opponendosi a ciò che è disumano. Dio non chiede di rinunciare ad essere uomini, ma di esserlo veramente, vivendo come Gesù, uomo perfetto