TESTO Commento su Marco 2,23-28
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Martedì della II settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (20/01/2009)
Vangelo: Mc 2,23-28
Dalla Parola del giorno
Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato.
Come vivere questa Parola?
Per capire la forza rivoluzionaria di questa Parola di Gesù, bisogna ricordare come il riposo del sabato, presso gli Ebrei, avesse valore assoluto. Basta dire che quanti violavano potevano essere mandati a morte. Lo stesso Mosè eseguì qualche condanna.
Gesù, invece, proprio per amore dell’unico Assoluto che è Dio, mette al centro dell’attenzione la persona dell’uomo che Egli ama. I suoi hanno fame e stanno attraversando un campo di grano. Colgano pure le spighe! Si nutrano, anche se la legge del sabato, di un rigore esasperato, non lo avrebbe assolutamente permesso. Ne deriva che Gesù, consapevole di poter violare impunemente una legge assoluta, considerata intangibile e posta da Dio, può ben affermare d’essere più grande di essa. Sì, perché Egli è Dio stesso.
Oggi, nel mio rientro al cuore, visualizzerò questa scena ariosa, dove le spighe mature sono un inno alla vita. Mi immedesimo nella tenerezza di Gesù per i suoi, nel suo schierarsi per il primato dell’Amore. E io, nei confronti di chi mi è prossimo, vivo questo primato?
Spirito d’Amore, infiamma il mio cuore, perché si liberi da ogni formalismo garantista e da ogni perbenismo, e accolga ogni fratello e sorella come il bene più prezioso che Gesù mi ha lasciato.
Parole di un Papa
Non si dirà mai abbastanza circa la dignità dell’uomo e il primato dell’uomo sulle cose. Soprattutto oggi, in cui abbiamo continue occasioni per constatare precisamente il contrario. L’uomo diventa schiavo delle cose, diventa cosa lui stesso, manipolato da altri uomini. Il liberatore? Cristo Gesù, il suo Vangelo.
Giovanni Paolo II