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TESTO Testimoni del Dio fedele

don Marco Pratesi   Il grano e la zizzania

IV Domenica di Avvento (Anno B) (21/12/2008)

Brano biblico: 2Sam 7,1-5.8-12.14.16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,26-38

26In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Questo testo del secondo Libro di Samuele è uno dei fondamentali nell'Antico Testamento. Di fronte al proposito di Davide che vuole fare una casa (un tempio) a Dio, il Signore afferma che sarà invece Dio a fare una casa (una discendenza) a Davide. La promessa si riferisce in primo luogo a Salomone - sarà lui a costruire il tempio - e poi a tutti i discendenti: "La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me, e il tuo trono sarà reso stabile per sempre" (v. 16). Questo oracolo fonda e riflette la fiducia incrollabile di Israele nella fedeltà di Dio: quanto il Signore costruisce non è soggetto a mutamento. Egli non procede per tentativi, ma opera nella storia con un progetto unico e indefettibile. Il suo piano "sussiste per sempre", di generazione in generazione. Non ci sono potenze in grado di bloccarlo, al contrario "rende vani i progetti dei popoli" (cf. Sal 33,10-11).

Come Abramo, Davide riceve la promessa di una discendenza che non verrà meno. Nel suo caso però si aggiunge l'elemento regale: la discendenza di Davide rappresenta la regalità in Israele, e pone l'elemento "Regno" al cuore della sua storia.

La promessa riguardante la discendenza davidica ha conosciuto un percorso storico assai tormentato, motivo di non poche crisi di fede. A un certo punto sembra addirittura svanire nel nulla: che ne è dell'infallibile piano divino, si chiede il Sal 89 (salmo responsoriale)? Il fatto è che gradatamente "il Regno, oggetto della promessa fatta a Davide, sarà l'opera dello Spirito Santo e apparterrà ai poveri secondo lo Spirito" (CCC 709). La genealogia secondo Matteo disegna una traiettoria che, da Abramo passando attraverso Davide, trova il suo punto di arrivo in Gesù "detto il Cristo" (1,18).

Proprio a questo fondamentale snodo della storia della salvezza troviamo Maria e Giuseppe, testimoni privilegiati dell'amore fedele di Dio, poveri in ispirito che attraverso la rinunzia ad una normale maternità e paternità danno casa al Figlio di Dio, che in piena letizia cantano "per sempre l'amore del Signore", che rimane fedele alle sue promesse.

Questa parola ci chiama a superare l'impressione di una storia che procede a caso e senza un progetto, sotto la spinta dei potentati di turno, per rinnovare la fiducia nella fedeltà di Dio; ci chiama a scrutare la storia per scoprire in essa le "orme invisibili" all'occhio umano (cf. Sal 77,20) di un Dio che passa e salva. Tale discernimento presuppone un'agilità spirituale, un istinto dello Spirito che ci consente di non rimanere bloccati su determinate forme storiche della promessa. Essa si realizza infallibilmente, ma non necessariamente nei modi che pensiamo e aspettiamo. Una simile sclerosi sarebbe preludio alla delusione.

Di tutto ciò sono modello e testimone Maria e Giuseppe, che hanno saputo mettere la vita a servizio del progetto di Dio e delle sue sorprese nella storia, perché la promessa divina del Regno potesse continuare il suo cammino fino al definitivo, sorprendente adempimento.

I commenti di don Marco sono pubblicati dal Centro Editoriale Dehoniano - EDB nel libro Stabile come il cielo.

 

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