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TESTO Commento su Matteo 9,35-10,1.6-8

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Sabato della I settimana di Avvento (06/12/2008)

Vangelo: Mt 9,35-10,1.6-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.

Come vivere questa Parola?

La frase di Gesù si situa nel contesto del mandato apostolico. Il suo sguardo si è posato sulle folle che, prive di guida, vagano sbandate senza meta e invia loro gli apostoli.

Come non pensare alla situazione attuale, segnata da un profondo senso di smarrimento? Ci si è pian piano allontanati dal Pastore, trascinati da proposte subdole e insidiose, si è andati avanti all’insegna del “che male c’è? Tutti fanno così?”. E poi dal giusto rispetto per le idee altrui si è finito col fare della verità una questione personale: ognuno si è costruito la sua verità, quella che più aggrada. Si è così perso l’orientamento: non c’è più nulla di stabile né di sicuro. Sembra di vivere sulle sabbie mobili.

Abbandonarsi con gli altri a visioni pessimistiche che fanno scivolare in previsioni catastrofiche?

No, il cristiano non può essere un pessimista, ma solo un realista. Una persona che vive vigilando, secondo il ripetuto invito del Maestro. Attenta, quindi, a non lasciarsi irretire nelle maglie sottili di un neo-paganesimo. Ma anche una persona che crede in ciò che professa e si lascia “mandare”, perché altri ritrovino la via della luce.

Sì, la fede è un dono che abbiamo ricevuto gratuitamente, ma che non possiamo tenere gelosamente custodito... in un “cassetto”. Il mondo non ha solo fame di pane. C’è chi muore per le nostre strade di un’altra fame: fame di senso, di valori... di Dio. E questa fame ci appella molto più dell’altra.

L’avvento ci parla del Signore che viene, che continua a venire. Che non trovi che “per Lui non c’è posto”! E questo perché noi cristiani teniamo la luce “nascosta sotto il moggio”.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi interrogherò: che incidenza ha sulla mia vita il credere nell’incarnazione? È una nozione da riesumare puntualmente ogni 25 dicembre o un dato di fede che mi impegna quotidianamente? Una questione personale o un dono da comunicare?

Quanto è facile, Signore, assuefarsi alle opinioni correnti, senza neppure avvedersene! È il “lievito” da cui ci dicevi di guardarci e che ha prodotto i suoi effetti: la fede vacilla e l’orizzonte si chiude in un materialismo asfissiante dove la persona languisce e muore. Dammi la forza di riprendere in mano il tuo dono e di trafficarlo, vivendo il mandato apostolico secondo le mie possibilità.

La voce di una testimone

Dio ci ha fatti alleanza. È per tutti che ciascuno riceve la fede. Una volta che la Parola di Dio è incarnata in noi, non abbiamo il diritto di conservarla per noi: noi apparteniamo, da quel momento, a coloro che l’attendono
Madeleine Delbrêl

 

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