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TESTO Commento su Marco 1,1-8

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II Domenica di Avvento (Anno B) (07/12/2008)

Vangelo: Mc 1,1-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.

2Come sta scritto nel profeta Isaia:

Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:

egli preparerà la tua via.

3Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri,

4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Com’è andata la Prima Settimana di Avvento? Siamo riusciti a seguire l’invito di Gesù? Domenica scorsa ci aveva chiesto: “Vegliate!”, cioè tenete gli occhi aperti per riconoscere e comprendere quello che succede intorno a voi!

“Vegliate!”, cioè tenete gli occhi aperti per essere attenti alle persone che avete vicino, attenti a non lasciar scivolare via neppure un’occasione per amare!

Chissà quante cose ognuno di noi avrebbe da raccontare riguardo alla settimana appena trascorsa! Chissà quante cose belle ha visto e scoperto tenendo gli occhi ben aperti! Chissà quanto amore ha incontrato e offerto, ciascuno di noi, prestando attenzione a quello che accade intorno e soprattutto alle persone che abbiamo accanto!

Sì, veramente è stato bello vivere il primo passo che il Maestro e Signore ci ha suggerito per questo viaggio attraverso l’Avvento, fino al Natale.
E oggi?

Siamo sicuri che anche la Parola di Dio di questa domenica ha da offrirci il tesoro prezioso che ci potrà accompagnare nella Seconda Settimana di Avvento.

Riflettiamo un momento insieme: mi sembra che, dopo aver ascoltato il Vangelo, ci colpisca subito la figura di Giovanni Battista.

Come per Gesù, i Vangeli non ci raccontano nulla della sua infanzia: sappiamo della gravidanza di Elisabetta, sappiamo del tempo che Maria, sua cugina, trascorre insieme a lei, sappiamo di tutta la grande festa che circonda la nascita di Giovanni... poi, silenzio.

Come sia cresciuto e cosa gli sia accaduto per tanti anni, non lo sappiamo. Lo ritroviamo così, ormai cresciuto, lontano dalla sua casa. Se ne sta in luoghi solitari, lungo le rive del fiume Giordano, invitando tutti a convertirsi.

Da come ce lo descrive la Parola di Dio, sembra un tipo un po’ strano: se ne sta lontano da tutti, fuori dalle città. Si veste con stoffe ruvide, con una veste fatta di peli di cammello, e mangia miele selvatico e cavallette abbrustolite: non so voi, ma io proprio non ci terrei a farmi invitare a pranzo da Giovanni Battista!

Eppure, al di là di questi elementi che possono sembrarci un po’ strambi, quest’uomo giovane e forte ha un annuncio importantissimo da offrire a chi lo va a trovare: preparatevi, perché il Signore Dio sta per venire!

Tocca proprio a lui preparare il cuore della gente ad accogliere la Bella Notizia che Gesù presto comincerà a portare di città in città!

Giovanni Battista invita a cambiare vita e a prepararsi perché il Regno di Dio è vicino, perché il Signore sta arrivando...

In fondo, è molto simile a quello che ci stiamo ripetendo da domenica scorsa: il Signore Gesù sta arrivando, tornerà, anche se non sappiamo il giorno e il momento preciso. Per questo noi, come la gente del tempo di Giovanni Battista, vogliamo prepararci e prepararci bene.

Alle folle che vanno da lui, Giovanni Battista fa una proposta semplice, ma molto concreta: li invita a farsi battezzare, cioè ad immergersi nelle acque del fiume Giordano, come segno, visibile a tutti, del desiderio di cambiare quello che nella propria vita non è secondo il cuore di Dio.

Chi si rende conto di aver trascurato troppe volte di vivere come il Signore Dio desidera, chi si accorge di essere stato troppo egoista, chi desidera lasciare entrare la forza gioiosa dell’amore di Dio nella propria vita, riceve da Giovani Battista sempre lo stesso invito: fatti battezzare! Così tutti sapranno che i tuoi non sono solo dei bei desideri, ma un impegno vero, un impegno che ti avvolge come l’acqua del fiume, che ti penetra dentro come le gocce d’acqua, che ti lava e purifica dal passato e ti rende fresco e pronto verso il futuro.

Questo è il senso del battesimo presentato da Giovanni Battista che, però, avverte: guardate che le mie parole e questo battesimo non sono il punto di arrivo, ma solo il punto di partenza! Dopo di me arriverà qualcun altro, un altro molto, molto più grande e più potente. Da lui riceverete non un battesimo nell’acqua, ma un battesimo travolgente grazie alla forza dello Spirito Santo.

Questo qualcuno di cui parla Giovanni Battista, noi sappiamo ormai che è Gesù, ma chi va al Giordano, ancora non lo sa.

Però è bello sapere che abbiamo un punto in comune con tutta quella gente che si avvicina alle rive del fiume Giordano per ascoltare Giovanni Battista: stiamo tutti aspettando il Signore e desideriamo tutti prepararci bene!
E allora, cosa possiamo fare?

Anche in questa domenica c’è una parola che può aiutarci: viene ripetuta più volte nel Vangelo che abbiamo appena ascoltato: “Preparate la strada”

Appena ho ascoltato questa frase, mi si è incollata in testa e subito mi si è presentata un’immagine: le strade delle nostre città, addobbate così come sono in questi giorni che precedono il Natale.

Pensateci un attimo... chiudete gli occhi e pensate a come i negozianti preparano le strade in cui si affacciano i loro negozi: luci, ghirlande, fiocchi, tappeti rossi e verdi sul marciapiede, vetrine piene di decorazioni... una vera festa per gli occhi!

Si cammina incantati, tra finti ghiaccioli luminosi e alberi di Natale grandissimi, pieni di palline luccicati!

Uno si sente di buon umore semplicemente guardandosi attorno!
E perché i negozianti preparano con tanta cura la via?

Lo fanno perché le persone abbiano voglia di passare proprio da quelle strade, perché si fermino davanti alle loro vetrine, perché camminando per la città, anche da lontano, uno veda tutto quello splendore e dica: “Voglio andare a vedere! Com’è bello! Voglio proprio avvicinarmi!”
E funziona, vero?, tutto questo impegno nel decorare!

Tutti siamo attratti da una strada bella e illuminata, da una strada che comunica subito il sapore della festa!

Ma se i negozianti preparano così le loro vie, noi in che modo possiamo preparare la strada al Signore?

Forse, possiamo prendere esempio da loro, perché vogliamo che il Signore passi proprio dalla nostra strada.
Vogliamo che si fermi proprio qui, con noi.

Vogliamo che scelga, tra tutte, proprio la strada che abbiamo preparato per Lui.

Vogliamo mettere anche noi i tappeti felpati che rendono piacevole camminare: basta trovare ogni giorno qualche gesto gentile da fare, qualche piccolo favore... mica cose difficili, sapete? Chiudere una porta con garbo invece di sbatterla... muoversi con attenzione quando abbiamo lo zaino in spalla, per non colpire nessuno... salutare con un sorriso le persone che incrociamo per le scale del palazzo o nei corridoi a scuola... non lasciare le scarpe e i libri in giro per casa... non farci ripetere cento volte sempre le stesse cose...

Vedete? Sono tutte cose facili, alla nostra portata! Ma rendono la vita piacevole, come se si camminasse su morbidi tappeti.

E poi possiamo addobbare la strada della nostra vita con le luci della felicità, imparando a riconoscere tutte le cose belle che accadono intorno a noi. Se ci facciamo attenzione, ogni giorno ci sono almeno tre motivi per essere felici: se li riconosciamo, subito il nostro cuore, il nostro volto, i nostri occhi si illuminano!

Ed è una luce speciale e calda, molto, molto, molto più bella di qualsiasi festone luminoso!

Se prepariamo così la strada al Signore che viene, siamo sicuri, certi al cento per cento, che Lui si fermerà a gioire con noi!

Commento a cura di Daniela de Simeis

 

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