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TESTO Commento a Fil 2,12-13

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Mercoledì della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (05/11/2008)

Brano biblico: Fil 2,12-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

“Attendete alla vostra salvezza con timore e tremore. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo i suoi benevoli disegni.”

Come vivere questa Parola?

L’accostamento delle due frasi ci porta a riflettere su un dato fondamentale. La redenzione, operata da Gesù con l’offerta di se stesso, è dono gratuito di Dio che raggiunge ogni uomo indistintamente: quel sangue è stato versato per tutti così che ogni uomo può ritrovare la propria dignità di figlio di Dio. Ed è ancora dono suo la grazia che sostiene il conseguente impegno a vivere conformante a tale realtà. Ma poiché siamo creati liberi, la salvezza personale, che è frutto della redenzione, si realizza solo con l’assenso, tradotto in opere, di chi si apre all’accoglienza del dono e vi corrisponde.

Potremmo pensare a uno schiavo, nato e vissuto sempre in questa condizione, che viene affrancato dal suo padrone, e quindi messo nella possibilità di vivere da uomo libero. Un dono prezioso e indispensabile a cui dovrà seguire un cammino di liberazione interiore, affidato alla responsabilità personale e concretizzato in comportamenti rispondenti al nuovo status.

Di qui quel “timore e tremore” che evidenzia la serietà dell’impegno e che S. Agostino esprime con il suo ‘temi il Signore che passa’. Non paura, ma timore di non trovarsi all’appuntamento, perché distratti dalle molte lusinghiere attrattive di una società che ha tutto l’interesse di mantenerci in stato di soggezione.

Rischio, quindi, di essere stati redenti ma di continuare a trascinare pesantemente le catene da cui non si riesce a liberarsi, nell’insano tentativo di mettere insieme esigenze procedenti dalla redenzione, da cui si è stati raggiunti, e acquiescienza all’andazzo comune.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, esaminerò il mio atteggiamento interiore: è quello dell’uomo ‘libero’ che vive di scelte consapevoli continuamente riconfermate e tradotte in opere e comportamenti, oppure è quello dell’uomo che si lascia passivamente trascinare, mimetizzandosi con l’ambiente in cui viene a trovarsi, senza mai porre opzioni determinanti, risposte decise a Dio che lo interpella?

Grazie, Signore, del dono della redenzione. Concedimi di corrispondervi, attendendo quotidianamente, “con timore e tremore” all’opera della mia salvezza.

Le parole di un pastore luterano

Una notte, un membro del Sinedrio venne da Gesù perché voleva conoscere che cosa dovesse fare per salvarsi. Gesù non disse: “Guarda, Nicodemo, non devi più mentire”, oppure: “Devi smettere di frodare”. Invece di lasciarsi andare a proibizioni singole, Gesù lo guardò e disse: “Nicodemo, devi rinascere a nuova vita”.
Martin Luther King

 

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