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TESTO Commento su Es 22,20

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XXX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (26/10/2008)

Brano biblico: Es 22,20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 22,34-40

In quel tempo, 34i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 35e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». 37Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38Questo è il grande e primo comandamento. 39Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. 40Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Dalla Parola del giorno

Così dice il Signore: Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri nel paese d’Egitto.

Come vivere questa Parola?

Tutta la liturgia di questa domenica punta sul comandamento dell’amore. Annunciato nell’Antico Testamento per lo più attraverso divieti che comandavano di non fare del male all’altro, allo straniero, all’orfano, alla vedova, cioè alle categorie più deboli, viene reso molto più esigente nel Vangelo dove l’amore è proclamato come il comandamento più grande. Per praticarlo sono necessarie tutte le energie della persona: il cuore, l’anima, la mente. Non ci possono essere compartimenti stagni dove nascondere resistenze, pregiudizi, rancori, esclusioni.

Addirittura le richieste per questo tipo di amore sono elevate al massimo grado quando Gesù dice: “Amatevi come io vi ho amati”. La persona viene chiamata a configurarsi a Dio. E’ un amore dinamico, concreto, perché esige una vita coerente: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola”.

L’espressione dell’Esodo è un richiamo attualissimo per i nostri tempi quando, ogni giorno, si registrano pestaggi e violenze contro gli immigrati; caccia alle streghe verso i clandestini; insofferenza verso gli extracomunitari.

Anche noi, come gli ebrei, dovremmo ricordarci dell’emigrazione in paese straniero di molti dei nostri nonni o padri per la ricerca di lavoro, alle strettezze subite e insieme anche all’accoglienza di qualcuno che ha alleggerito con la sua bontà le lontananze e le privazioni. Se ci sembra troppo alto il richiamo evangelico che ci vorrebbe capaci di amare in modo divino, almeno riflettiamo sul precetto dell’Esodo che ci comanda di non molestare o opprimere i più poveri di oggi.

Nella preghiera, chiederò al Signore di concedermi un cuore nuovo, che sappia accostarsi all’altro con misericordia e pace.

Le parole di un Padre della Chiesa

L’amore non può essere diviso. Scegli pure ciò che vuoi amare: il resto seguirà da sé. Cerca di dire: io amo soltanto Dio Padre. Tu menti: se ami, non puoi amare lui solo...Ma chi ama Dio, ama i suoi precetti. E quali sono i precetti di Dio? “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri”. Che nessuno cerchi di sottrarsi all’amore in nome di un altro amore, perché l’amore abbraccia tutto.
S. Agostino

 

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