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TESTO Commento Luca 10,38-42

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Martedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (07/10/2008)

Vangelo: Lc 10,38-42 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

1) Preghiera

O Dio, fonte di ogni bene,
che esaudisci le preghiere del tuo popolo
al di là di ogni desiderio e di ogni merito,
effondi su di noi la tua misericordia:
perdona ciò che la coscienza teme
e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...


2) Lettura del Vangelo


Dal Vangelo secondo Luca 10,38-42

In quel tempo, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa.

Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi.

Pertanto, fattasi avanti, disse: "Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti".

Ma Gesù le rispose: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta".

3) Riflessione

● Il vangelo di oggi riporta l'episodio di Marta e Maria, le due sorelle di Lazzaro. Maria, seduta ai piedi di Gesù ascoltava la sua parola. Marta, in cucina, era occupata nelle faccende domestiche. Questa famiglia amica di Gesù è menzionata spesso nel vangelo di Luca (Lc 10,38-41) e di Giovanni (Gv 11,1-39; 12,2).

● Luca 10,38: La casa amica a Betània. "In quel tempo, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa". Gesù stava camminando verso Gerusalemme, dove sarebbe morto. Giunge a casa di Marta e costei lo riceve. Luca non dice che la casa di Marta era in Betània. Giovanni ci fa sapere che la casa di Marta era a Betània, vicino a Gerusalemme. La parola Betània significava Casa della Povertà. Era un villaggio sul Monte degli Ulivi, vicino a Gerusalemme. Quando era a Gerusalemme, Gesù soleva andare a casa di Marta, Maria e Lazzaro (Gv12,2).

● É impressionante vedere come Gesù entrava e viveva nelle case della gente: a casa di Pietro (Mt 8,14), di Matteo (Mt 9,10), di Giairo (Mt 9,23), di Simone il fariseo (Lc 7,36), di Simone il lebbroso (Mc 14,3), di Zaccheo (Lc 19,5). L'ufficiale riconosce: "Non sono degno che tu entri nella mia casa" (Mt 8,8). La gente cercava Gesù a casa sua (Mt 9,28; Mc 1,33; 2,1; 3,20). I quattro amici del paralitico gettano a terra il tetto per scendere nella casa dove Gesù stava insegnando alla gente (Mc 2,4). Quando andava a Gerusalemme, Gesù si fermava a casa di Marta, Maria e Lazzaro (12,2). Nel mandato ai discepoli e alle discepole la missione era quella di entrare nelle case della gente e portare la pace (Mt 10,12-14; Mc 6,10; Lc 10,1-9).

● Luca 10,39-40: L'atteggiamento delle due sorelle. "Maria, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi". Due atteggiamenti importanti, sempre presenti nella vita dei cristiani: essere attenti alla Parola di Dio ed essere attenti ai bisogni delle persone. Ciascuno di questi due atteggiamenti esige un'attenzione totale. Per questo, le due vivono in una continua tensione che si esprime nella reazione di Marta: "Signore, non ti curi del fatto che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". Si esprime anche nella reazione degli apostoli dinanzi al problema che sorge nella comunità di Gerusalemme. Il servizio presso le mense occupava tutto il loro tempo e non potevano dedicarsi completamente all'annuncio della Parola. Per questo riunirono la comunità e dissero: "Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle mense" (At 6,2).

● Luca 10,41-42: La risposta di Gesù. "Marta, Marta! tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta." Marta voleva che Maria sacrificasse la sua attenzione alla parola per aiutarla nel servizio della mensa. Ma non si può sacrificare un atteggiamento a favore di un altro. Ciò che è necessario è raggiungere un equilibrio. Non si tratta di scegliere tra la vita contemplativa e la vita attiva, come se quella fosse migliore di questa. Si tratta di incontrare una giusta distribuzione dei compiti apostolici e dei ministeri nella comunità. Basandosi su questa parola di Gesù, gli apostoli chiedono alla comunità di scegliere sette diaconi (servi). Il servizio delle mense fu affidato ai diaconi e così gli apostoli potettero continuare la loro attività pastorale: "dedicarsi completamente alla preghiera ed al servizio della Parola" (At 6,4). Non si tratta di trovare in questa parola di Gesù un argomento per dire che la vita contemplativa nei monasteri è superiore alla vita attiva di coloro che lavorano nel campo della pastorale. Le due attività hanno a che vedere con l'annuncio della Parola di Dio. Marta non può esigere che Maria sacrifichi l'attenzione alla parola. E' bella l'interpretazione del mistico medievale. Il frate domenicano Mestre Eckart che diceva: Marta sapeva già lavorare e servire a mensa senza pregiudicare in assoluto la sua attenzione alla presenza ed alla parola di Dio. Maria, così dice lui, stava ancora imparando accanto a Gesù. Per questo, non poteva essere interrotta. Maria scelse ciò che per lei era la miglior parte. La descrizione dell'atteggiamento di Maria dinanzi a Gesù evoca l'altra Maria, di cui Gesù diceva: "Beati coloro che ascoltano la Parola e la mettono in pratica" (Lc 11,27).

4) Per un confronto personale

● Come cerchi di equilibrare nella tua vita il desiderio di Maria e la preoccupazione di Marta?

● Alla luce della risposta di Gesù a Marta, gli apostoli seppero incontrare una soluzione al problema della comunità di Gerusalemme. La meditazione delle parole e dei gesti di Gesù, mi aiuta ad illuminare i problemi della mia vita?

5) Preghiera finale

Le opere del Signore sono verità e giustizia,
stabili sono tutti i suoi comandi,
immutabili nei secoli, per sempre,

eseguiti con fedeltà e rettitudine. (Sal 110)

 

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