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TESTO Commento a Gb 9,8-10

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (01/10/2008)

Brano biblico: Gb 9,1-12.14-16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

"Egli stende i cieli e cammina sulle onde del mare. Crea l'Orsa e Orione, le Pleiadi e i penetrali del cielo australe. Fa cose tanto grandi da non potersi indagare, meraviglie da non potersi contare."

Come vivere questa Parola?

In quell'emblematico poema che è il libro di Giobbe vediamo a poco a poco mutarsi lo spirito del protagonista. Iracondo, straziato e disperato nelle sue grandi sofferenze, grida tutto il suo dolore quasi accusando Dio.

Si accostano a lui alcuni amici che, con intenzioni moraleggianti, vorrebbero persuadere Giobbe che il suo dolore è da attribuirsi a un Dio che colpisce, nell'uomo, il suo peccato, castigandolo in forza della sua giustizia. Giobbe rifiuta questo argomentare perché afferma di non aver mai scelto di commettere il male. Ma va sempre più a fondo nella sua esperienza con Dio.

Giobbe è grande e umanissimo nel suo grido esistenziale. È una preghiera la sua che lo porta proprio sulla soglia del mistero di Dio. Qui, nel suo proclamare la grandezza di Dio, si rivela ancora più vero. Proprio perché intuisce l'immensità di un Dio Creatore a cui non si può chiedere ragioni di sorta secondo il metro limitato della nostra ragione.

Giobbe ci fa cogliere una verità sacrosanta: non ci sono argomenti per disputare con Dio! Come non ci sono misure per conoscere l'infinito. C'incanta però, attraverso le meraviglie e grandezze del creato, l'intuizione della meraviglia e grandezza del Creatore.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, in compagnia di S.Teresa di Gesù Bambino, mi abbandono allo stupore dei tanti segni del mistero di Dio Amore nell'universo e nella mia vita. Quanto a quello che è buio di non conoscenza, mi arrendo alla più forte certezza che la Bibbia stessa (1Gv 4,19) mi dona. Sì, Dio è Amore. Può forse l'Amore volere il mio male?

Signore, so che tutto, proprio tutto (e dunque anche l'oscuro dolore) coopera, in fin dei conti, al mio bene. Dammi di arrendermi interamente a questa grande luce.

La voce di una giovane donna

Prova anche tu, una volta che ti senti solo o infelice o triste, a guardare fuori dalla soffitta quando il tempo è cosi bello. Non le case o i tetti, ma il cielo. Finché potrai guardare il cielo senza timori, sarai sicuro di essere puro dentro, e tornerai ad essere felice.
Anna Frank

 

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