TESTO Commento Luca 7,31-35
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Mercoledì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (17/09/2008)
Vangelo: Lc 7,31-35
«31A chi dunque posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? 32È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
33È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. 34È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”. 35Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».
1) Preghiera
O Dio, che hai creato e governi l’universo,
fa’ che sperimentiamo la potenza della tua misericordia,
per dedicarci con tutte le forze al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
2) Lettura del Vangelo
Dal Vangelo secondo Luca 7,31-35
In quel tempo, il Signore disse: “A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione, a chi sono simili? Sono simili a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri:
Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato:
vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!
È venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio.
È venuto il Figlio dell’uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli”.
3) Riflessione
• Nel vangelo di oggi vediamo la novità della Buona Notizia che si fa strada e così le persone afferrate alle forme antiche della fede si sentono perse e non capiscono più nulla dell’azione di Dio. Per nascondere la loro mancanza di apertura e di comprensione loro si difendono e cercano pretesti infantili per giustificare il loro atteggiamento di non accettazione. Gesù reagisce con una parabola per denunciare l’incoerenza dei suoi avversari: "Siete simili ai bambini che non sanno ciò che vogliono!"
• Luca 7,31: A chi dunque vi paragonerò? Gesù è colpito dalla reazione della gente e dice: “A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione, a chi sono simili?” Quando una cosa è evidente e le persone, o per ignoranza o per cattiva volontà, non percepiscono né vogliono percepire, è bene trovare un paragone evidente che riveli loro l’incoerenza e la cattiva volontà. E Gesù è maestro nel trovare paragoni che parlano da soli.
• Luca 7,32: Come bambini senza giudizio. Il paragone che Gesù trova è questo. Voi siete simili “a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato: vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!” In tutto il mondo, i bambini viziati hanno la stessa reazione. Reclamano quando gli altri non fanno ed agiscono come dicono loro. Il motivo della lamentela di Gesù e il modo arbitrario con cui la gente nel passato ha reagito dinanzi a Giovanni Battista e come ora reagisce dinanzi a Gesù.
• Luca 7,33-34: La loro opinione su Giovanni e Gesù. “È venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio. È venuto il Figlio dell’uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.” Gesù fu discepolo di Giovanni Battista, credeva in lui e si fece battezzare da lui. In occasione di questo battesimo nel Giordano, ebbe la rivelazione del Padre rispetto alla sua missione di Messia Servo (Mc 1,10). Allo stesso tempo, Gesù risalta la differenza tra lui e Giovanni. Giovanni era più severo, più ascetico, non mangia, né beve. Rimaneva nel deserto e minacciava la gente con il castigo del Giudizio Finale (Lc 3,7-9). Per questo, dicevano che aveva un demonio, che era posseduto. Gesù era più accogliente, mangiava e beveva come tutti. Andava nei villaggi ed entrava nelle case della gente, accoglieva gli esattori e le prostitute. Per questo dicevano che era mangione e beone. Pur generalizzando le sue parole nei riguardi degli “uomini di questa generazione” (Lc 7,31), probabilmente, Gesù ha in mente l’opinione delle autorità religiose che non credono in Gesù (Mc 11,29-33).
• Luca 7,35: La conclusione ovvia a cui giunge Gesù. E Gesù termina con questa conclusione: “Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli.” La mancanza di serietà e di coerenza spunta chiaramente nell’opinione che hanno di Gesù e di Giovanni. La cattiva volontà è così evidente che non ha bisogno di prove. Ciò ricorda la risposta di Giobbe ai suoi amici che credevano di essere saggi: “Magari taceste del tutto! Sarebbe per voi un atto di sapienza!” (Giobbe 13,5).
4) Per un confronto personale
• Quando esprimo la mia opinione sugli altri sono come i farisei e gli scribi? Loro esprimevano solo i loro preconcetti e non dicevano nulla di buono sulle persone che erano giudicate da loro.
• Conosci gruppi nella chiesa di oggi che meritano la parabola di Gesù?
5) Preghiera finale
Beata la nazione il cui Dio è il Signore,
il popolo che si è scelto come erede.
Signore, sia su di noi la tua grazia,
perché in te speriamo. (Sal 32)