TESTO Commento su 1Cor 2,10.16
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Martedì della XXII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (02/09/2008)
Brano biblico: 1cor 2,10.16
Dalla Parola del giorno
Noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato.”
Come vivere questa Parola?
Quando ci imbattiamo nella parola ‘mondo’ nella Sacra Scrittura, è bene ricordarci il duplice significato. C’è il ‘mondo’ infinitamente amato da Dio, tanto che il Padre ha mandato il Figlio perché lo salvasse. C’è però anche il ‘mondo’ sinonimo di mondanità, cioè di un modo di concepire la vita del tutto terreno e materialista. Davvero tanto limitante e soffocante!
S. Paolo ci rassicura e incoraggia dicendo, invece, che ci è stato dato lo Spirito di Dio: quella divina energia di vita, di luce e di amore che capovolge la visione del mondo, della storia, di tutto. È in forza di questo Spirito Santo, effuso nel nostro cuore dal Battesimo e confermato in noi dalla Cresima, che possiamo comprendere rettamente il senso spirituale dell’esistenza. No, non siamo stati gettati a caso in questa vita, perché tutto è dono.
E la ‘competenza’ di Dio (se posso esprimermi così) è quella di far sì che tutto, alla resa dei conti, cooperi al bene di quelli che credono e amano Dio: un Dio che è AMORE. Allora davvero, al di là di ciò che appare, tutto è dono finalizzato, nella corsa di questi nostri giorni mortali, alla vita che non finirà.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, cerco di cogliere in me quelle ‘pieghe di spirito mondano’ che si celano a volte nel mio modo di pensare: Perché Dio permette questo? Non è meglio fare i furbi e accumulare roba e soldi che servire Dio e gli uomini? La vita passa presto, me la voglio godere con ogni mezzo e in ogni modo. Chi pensa a sé fa per tre! Ecc. Consegno al Signore questo spirito mondano che mi allontana dalla verità e prego:
Concedimi il tuo Spirito, Signore, perché io sia servo tuo e del tuo Regno che è anzitutto giustizia e poi amore pace e gioia nello Spirito Santo.
La voce di un fondatore
Con la gioia nel cuore, la memoria nostra si affissi su di Lui e si sprigioni in un nuovo canto: che la nostra vita diventi nuova, perché il canto della vita è la vita stessa. Che diventi nuova, tutti i giorni nuova, che si rinnovi. Perché questo è il frutto della certezza della Sua misericordia, della certezza che la Sua potenza è più grande della nostra debolezza. Certi del Dio con noi.
Luigi Giussani