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TESTO La luce che proietta la Vergine Maria

padre Antonio Rungi

Assunzione della Beata Vergine Maria (Messa del Giorno) (15/08/2008)

Vangelo: Lc 1,39-56 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,39-56

39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

46Allora Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

49

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;

50

di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

51

Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

52

ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;

53

ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

54

Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,

55

come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Oggi celebriamo la Solennità dell'Assunzione in corpo ed anima dell'Immacolata Vergine Maria Madre di Dio. Una solennità sicuramente tra le più importanti dedicate alla Madonna, anche in considerazione del fatto che siamo nel clou delle vacanze estive e la festa esprime perfettamente il senso di un contesto sociale al cui centro per la cristianità c'è proprio la Vergine Santa.

Il dogma dell'Assunzione, come si sa, fu proclamato da Pio XII nel 1950 dopo aver interpellato i vescovi del mondo ed autorevoli personalità in campo teologico. Questa affermazione di carattere dottrinale conferma il senso della fede che per quasi duemila anni aveva guidato la devozione verso la Madonna che, fin dai primi secoli del cristianesimo, la si venera come senza peccato originale (Immacolata) e come Assunta, nel senso che non fu soggetta alla caducità del sepolcro, ma fu trasferita per la potenza di Dio e perché Madre di Cristo Salvatore, in corpo ed anima, nella gloria dei cieli, essendo pura e senza macchia.

La solennità dell'Assunta è festa della luce e festa della speranza. Festa della luce, perché in Maria risplendono pienamente il volto e la gloria di Dio e la luminosità di quella sorgente della carità e della verità che è la SS.Trinità. Maria è, infatti, icona della Trinità, immagine singolare di un essere umano purificato prima che nascesse nel grembo materno, in vista dei meriti di Cristo Salvatore. Festa della speranza perché dopo Gesù asceso al cielo nel suo corpo risorto e glorioso il destino di ogni uomo, a partire da Maria, è quello di ritrovarsi per sempre con Dio, dopo il tempo, per una gioia che è per sempre.

I testi biblici, a partire dell'Apocalisse, ci fanno immergere nel mistero di questa luce che Maria proietta sull'umanità, ancora immersa nelle tenebre dell'errore, del peccato, della violenza, della guerra, delle ingiustizie e di ogni forma di cattiveria umana.

Come non vedere Maria in questo quadretto di luce e di infinito amore dipinto dall'evangelista Giovanni nel testo dell'Apocalisse. Lui che ha avuto la gioia di vivere in modo stretto vicino a Gesù e a Maria ha potuto meglio fissare in questo quadro di luce tutta la carica spirituale e l'identità della Madre di Dio e Madre nostra, affidata alla custodia della Chiesa da Gesù a Giovanni proprio dall'altare della croce e sul Calvario.

Sul tema della risurrezione dei corpi e quindi del giudizio finale, quando Cristo verrà a giudicare i vivi e i morti e ci sarà la definitiva chiusura della storia terrena, è dedicata la seconda lettura della messa del giorno in onore della Madonna Assunta, tratta dalla Letttera di san Paolo apostolo ai Corìnzi.

Questa potenza della vittoria di Cristo sulla morte è stata celebrata nel mistero della Pasqua del Signore, con la risurrezione e l'ascensione di Cristo e nella "dormitio Mariae" e nell'Assunzione della Vergine Santissima alla gloria del cielo in anima e corpo. Segno di speranza e consolazione per tutti noi, che abbiamo la certezza che la morte non è l'ultima parola della nostra vita, ma è la vita che, da una vita terrena, passa a quella eterna ovvero, come si dice, di vita in vita.

La sintesi di tutto il significato della festa dell'Assunta ed i suoi risvolti a livello etico, comportamentale e spirituale, li troviamo espressi nel brano del Vangelo della Visitazione, sia attraverso l'atto di generosità e solidarietà espresso dalla Madonna nei confronti della sua cugina Elisabetta e sia nel cantico mariano per eccellenza che è il Magnificat. Canto della speranza, canto eucaristico, canto della gioia, canto della vita oltre la vita. Maria proprio questo ci vuole insegnare: che in Cristo l'uomo è e sarà sempre un essere vivente e per la vita, mai per la morte, per la distruzione e per l'odio.

Quest'ultima espressione del vangelo di Luca ci fa capire esattamente ove è la nostra dimora: è la stessa di quella di Maria. Maria ha svolto il suo compito d'amore e di servizio alla persona ed alla vita con quei tre mesi in cui rimase vicino ad Elisabetta, poi tornò a casa sua. La casa di Maria è l'eternità e la gloria del cielo. E Maria, per i meriti di Gesù, questa gloria non solo la conquista sul campo con il suo fiat continuo a Dio e la sua piena risposta alla volontà del Signore, ma dall'eternità è stata pensata da Dio con occhio benevolo e singolare. Perciò possiamo pregare con la Chiesa tutta che oggi festeggia l'Assunta con le parole bellissime del prefazio di questa solennità: Oggi Maria,

madre di Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, è stata assunta nella gloria del cielo. In lei, primizia e immagine della Chiesa, hai rivelato il compimento del mistero di salvezza

e hai fatto risplendere per il tuo popolo, pellegrino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura speranza. Tu non hai voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che ha generato il Signore della vita.

Gesù, noi conosceremo la corruzione del sepolcro perché siamo esseri umani e fragili, peccatori e ancora bisognosi di redenzione, ma nel nome di Maria non permettere che sperimentiamo la dannazione della nostra anima, perché sarebbe impossibile per noi ed anche per te, dall'infinito cuore di Padre, e per Maria, dal tenero cuore di Mamma, che anche uno solo dei suoi figli andasse perduto per sempre nel fuoco inestinguibile dell'inferno. Ci affidiamo alla potente intercessione di Maria, Madre della divina misericordia, perché a conclusione della nostra vita e nella risurezione finale anche noi possiamo partecipare alla gioia eterna del Paradiso ove ci attende la Tua e nostra Madre, la Vergine Maria.

 

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