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TESTO Commento su Matteo 9,36-10,8

don Stefano Varnavà

XI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (15/06/2008)

Vangelo: Mt 9,36-10,8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù, 36vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. 37Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! 38Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».

1Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.

2I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello; 3Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; 4Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.

5Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; 6rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. 7Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. 8Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.

Un Vangelo fatto più per i preti che non per i laici. Un vangelo fatto per coloro che hanno questa missione o mandato da parte di Gesù.

Un Vangelo che pone noi sacerdoti di fronte a un confronto; noi sacerdoti dobbiamo adeguarci a questo Vangelo e alla lettera di S.Paolo che lo ha preceduto come lettura.

Io, insieme a voi, voglio analizzare i punti che riguardano i sacerdoti.

Primo punto: nel Vangelo c'è un'affermazione e una decisione che sembrano in contrasto tra loro.

L'affermazione dice: "Gesù vedendo le folle che erano stanche e sfinite dice: la messe è molta". Affermazione che è anche un contrasto: se sono folle stanche e sfinite.... dov'è la messe?

Oggigiorno i potenti, sia ecclesiastici che civili, vogliono delle folle "gasate", delle folle osannanti, delle folle piene di forza. Le folle oceaniche che devono accogliere il Papa, il Capo dello Stato o il capo di un Partito richiedono questa caratteristica: una folla che non è solo massa ma che sia decisa, boriosa e che soprattutto sappia rendere la manifestazione eclatante.

Gesù, invece, ha davanti folle stanche e sfinite! Esattamente il contrario. Ma Gesù non dice: "Cosa possiamo fare di questa gente?"; dice invece: "La messe è molta".

Messe vuol dire raccolto. Gesù davanti a delle folle stanche e sfinite dice: "Il raccolto è pronto". Perché? E' questo che noi preti (e anche i Vescovi e i Papi....) dobbiamo capire.

E voi laici dovete aiutare noi preti a capire.

Se si osserva la gente da un punto di vista morale è chiaro che per ognuna di quelle persone, che erano stanche e sfinite, si poteva trovare una "colpa" morale: "Ti sei stanco e sfinito perché hai fatto questo e quest'altro....".

E' facile affrontare la gente e giudicarla sempre dal lato morale (un brutto vezzo che esiste anche nella Chiesa).

E' comodo giudicare dal punto di vista morale. Gesù ha detto: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra". Tutti abbiamo dei problemi dal punto di vista morale, anche se alcuni (i farisei) non riconoscendo le proprie colpe tendono ad ingigantire quelle degli altri sino a convincerli di essere destinati all'inferno.

La Chiesa non può intervenire con le persone sempre e solo sul piano morale. Certi Parroci di certi paesi lo fanno ancora... forse per riuscire a tenere le persone sottomesse.

Non si può neanche intervenire sulla gente solo da un punto di vista psicologico: anche questa è una cosa che Gesù non ha fatto. Gesù non ha fatto sulle folle un'indagine psicologica, non ha messo quella gente in "analisi" per vedere il motivo psicologico per cui erano stanchi e sfiniti.

Se si è stanchi e sfiniti e non esiste un motivo morale, ci sarà senz'altro un motivo psicologico.... e avanti con le analisi.

La psicologia non deve fare solo analisi, deve fare anche delle sintesi. Un medico non può fare solo delle diagnosi..., deve anche curare il malato: deve aiutarlo a guarire una volta individuato il malanno. Invece la psicologia, a volte, "smonta" una persona senza poi riuscire a rimetterla "insieme", proprio come fanno i bambini che smontano un giocattolo e poi la maggior parte delle volte non riescono più a montarlo. In questo caso la cura è stata peggiore del male.

Gesù non interviene con le folle stanche e sfinite, né dal punto di vista morale, né dal punto di vista psicologico, anzi... dice: "La messe è molta".

Gesù è diverso da noi "umani". Gesù tiene d'occhio il desiderio, l'ansia, il cercare: "cercate e troverete".

Gesù sa di trovarsi di fronte a gente stanca e sfinita ma che cerca: sono venuti per sentire una parola buona, per riuscire a superare, in una forma soprannaturale, delle malattie che da soli non riescono a superare. Gesù guarda a questo e non alla moralità, alla psicologia. Gesù giudica il loro desiderio, la loro ansia, il loro cercare qualche cosa che li "aiuti".

Coloro che li avevano guidati prima, sia politicamente che religiosamente, non erano stati pastori: ecco perché Gesù dice: "Come pecore senza pastore".

Il pastore è colui che deve dar da mangiare alle pecore; il pastore deve portare le sue pecore dove l'erba è buona per dar loro la possibilità di pascolare e non...."rimbabirle" con un sacco di parole o con suoni di flauti.

Le pecore devono mangiare e... mangiare sostanzioso e non un tipo di dannunzianesimo che va tanto di moda presso quasi tutti coloro che scrivono cose religiose o belle lettere pastorali. Parole, parole, parole....: non basta scrivere, bisogna anche aiutare le persone a mettere in pratica quello che si scrive. Certo che se il "pastore" non è presente, non c'è.... non può aiutare. Bisogna anche esserci!

Gesù dice: "Pecore senza pastore": ufficialmente il pastore c'è ma in pratica....non esiste.

Pastori che lasciano il gregge e vanno all'osteria a parlare con gli amici di pastorizia: dicono bellisime parole sulla pastorizia..., le scrivono anche..., ma non sanno fare il pastore.

Ecco il motivo per il quale ho detto che questo Vangelo è per noi sacerdoti. Io mi sto facendo l'esame di coscienza, e spero che sia così pure per altri cosiddetti pastori.

"La messe è molta, ma gli operai sono pochi": nonostante ci siano tante "Ordinazioni", nonostante ci siano tanti preti (nella Diocesi di Milano nel 1850 c'erano 3000 preti, oggi ce ne sono 2000: sono ancora tanti) mancano però i pastori. Ci vogliono più pastori, cioè operai e non scrittori.

Dice la Bibbia: Consilium manum: qual è il miglior consiglio (non nel senso di consigliare), consesso? E' quello delle mani, è quello operativo: abbiamo bisogno di operai nella messe. Operai, lavoratori, coloro che piegano la schiena. C'è un proverbio umoristico che dice: "Non è facile lavorare la terra perché è bassa": bisogna piegare la schiena.

Questo discorso è ostico per coloro che sono abituati a comportarsi da "impettiti"....

"Pregate il Signore che mandi operai nella Sua messe": occorre essere operai anche solo per riuscire a far giocare i bambini.....

Molte volte "arrivano" persone, ma non sono mandati dal Signore e quindi non sono operai. Molte volte nell'ambiente religioso, nell'ambiente ecclesiastico ci sono sì tanti religiosi, tanti ecclesiastici, ma... non sono operai: sono false vocazioni suggerite più da Satana che da Dio perché è Dio che manda operai nella propria messe.

Certo, occorre anche il "campé", cioè colui che sorveglia coloro che lavorano, ma ci vuole un "campé" e 10 o 20 operai e non 20 "campé" e un operaio.

E' vero che abbiamo battaglioni militari con a capo la bellezza di 20 Generali (più generali che soldati), ma sono eserciti che non possono fare molto.

"La messe è molta ma gli operai sono pochi, pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai nella sua messe". A questo punto la responsabilità è anche dei laici: non basta lamentarsi dei preti, non basta lamentarsi dei Vescovi, non basta lamentarsi del Papa, ma ognuno di voi si domandi "Quante volte ho pregato per il Papa, quante volte ho pregato per il Vescovo, quante volte ho pregato per i preti?".

La preghiera è importante e la preghiera non è solo un'Ave Maria o un Padre nostro: la preghiera è un "discorso" lungo.

Nel bergamasco ci sono almeno sei o sette comunità di suore di clausura. Molte volte si dice ho pregato, ma non ho ottenuto... Bisogna pregare in continuazione proprio come fanno quelle suore. Quante preghiere saranno salite da quei Monasteri.... e a mio avviso hanno dato dei risultati: ci hanno dato un Giovanni XXIII.

Sono importanti i personaggi come Giovanni XXIII che hanno ben capito l'umanità delle persone e non le hanno giudicate solo dal punto di vista morale o psicologico, ma le hanno giudicate dal punto di vista della "fame" che le loro anime avevano di Dio. Di Giovanni XXIII non ce ne sono molti e.... non lo faranno certo santo perché fastidioso come modello in quanto difficile da imitare. Anche il Cardinal Schuster, il Cardinal Ferrari sono stati modelli difficili da imitare, e anche se di loro è facile parlare o fare commemorazioni, dopo le commemorazioni però, "via alla svelta!" per non permettere ai fedeli di fare paragoni.....

Preghiamo!!

Gesù a Gerusalemme non è andato contro i sacerdoti, gli Scribi, i Farisei perché non aveva tempo da perdere. Il tempo lo "perdeva" con la gente che andava ad ascoltarlo e... al bisogno dava loro anche da mangiare moltiplicando i pani e i pesci per poterli sfamare tutti.

Gesù ha insistito su: "Pregate il Signore, ma fate in maniera tale che dal Seminario escano degli operai ".

Purtroppo c'è disinteresse da parte dei fedeli per i Seminari; se ci fosse più interesse tanti errori che si fanno nella preparazione dei Sacerdoti potrebbero essere evitati dietro i saggi suggerimenti della gente...

Preghiamo! Preghiamo con fede e per amore di Gesù che vuole veramente che ci siano operai nella Sua messe, che ci siano veri pastori perché una Chiesa senza pastori è una Chiesa destinata a perire. Colpite i pastori e sarà colpito tutto il gregge!

Ascoltiamo Gesù: "Pregate il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe".

 

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