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TESTO Matteo 9,36-10,8

padre Paul Devreux

XI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (13/06/1999)

Vangelo: Mt 9,36-10,8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù, 36vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. 37Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! 38Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».

1Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.

2I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello; 3Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; 4Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.

5Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; 6rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. 7Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. 8Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.

Gesù ha compassione della folla. Cercano un punto di riferimento, qualcuno che li ascolti, che gli comunichi pace e sicurezza.

E' bello vedere che Gesù non si spaventa, non si tira indietro. Questa è la passione di Gesù; questa libertà di donarsi senza risparmiarsi, senza avere paura di rimetterci o di non farcela.

In oltre, invita a pregare il Padre, affinché susciti persone disposte ad aiutarlo. Gesù non è geloso del suo carisma e lo distribuisce volentieri. L'unica cosa che ha a cuore è che l'uomo bisognoso sia aiutato.

Un'altra cosa che stupisce è che con questa sua scelta non aiuta solo chi è in difficoltà, ma anche chi, come i discepoli, è già stato aiutato da lui e desidera comunicare questa esperienza ad altri.

Chi ha ricevuto gratuitamente ha bisogno di parlarne, di far circolare il dono ricevuto, e più lo fa più l'esperienza di dono cresce, perché c'è ancor più gioia nel dare che nel ricevere.

L'uomo non sarà mai saturo del bisogno del'amore di Dio, ne tantomeno di comunicarlo. Credo che questo sia il più bel progetto che l'uomo possa fare per realizzarsi.

 

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