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TESTO La sapienza viene dall'alto

Monaci Benedettini Silvestrini   Home Page

Lunedì della VII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (19/05/2008)

Vangelo: Mc 9,14-29 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Leggendo e meditando il brano delle Lettera di Giacomo che viene proposto nella liturgia odierna si deduce che l'autore conoscesse bene la vita e le difficoltà delle comunità. La comunione di vita e la assidua vicendevole frequenza fanno sì che i membri si conoscano bene dando più risalto ai lati negativi che non a quelli positivi, che pur esistono in ogni persona. Ogni nuova esperienza di fede viene vissuta con esultante entusiasmo... tutto sembra bello... splendido... non si finisce mai di esaltare... di ammirare... di lodare... Poi, con l'andare del tempo, una più profonda conoscenza dei fratelli mette a nudo limiti e difetti...Cominciano così a serpeggiare gelosie, invidie, malintesi, incomprensioni. Conseguenza di questo stato di discordia, raffreddamento della carità, insincerità nelle relazioni, sotterfugi, partigianerie... critiche e mormorazioni amare che finiscono con il mettere in pericolo la vita stessa della comunità. Giacomo ribadisce che non è questa la sapienza che viene dall'alto...". Essa è pura, pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia". Siamo convinti che ogni comunità: familiare, religiosa, politica... corre questi rischi. L'avvertimento di Giacomo ci sia di aiuto per scoprire gli inganni dell'egoismo di cui si serve lo spirito del male per seminare zizzania. Accogliamo anche il richiamo allo spirito di umiltà e di concordia dal brano evangelico. Gli apostoli chiedono a Gesù: Perché noi non abbiamo potuto scacciare il demonio? Gesù: "Questa specie si demoni non si può scacciare se non con la preghiera!" Ma non è possibile rendere culto al Signore, pregarlo, quando nel nostro animo fioriscono sentimenti di invidia e di discordia. Si diventa incapaci di scacciare il demonio anche da noi stessi dal momento che con il suo inganno ci trinceriamo dietro la pretesa di essere nella ragione e quindi rifuggiamo di chiedere scusa e adoperarci per ristabilire la pace. Il Signore ci liberi da tanta cecità!

 

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