TESTO Commento su Marco 9,2-13
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Sabato della VI settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (17/05/2008)
Vangelo: Mc 9,2-13
Dalla Parola del giorno
Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: "Questi è il Figlio mio prediletto, ascoltatelo!".
Come vivere questa Parola?
Il Maestro ha già predicato il vangelo dell'Amore per tutta la Palestina, e si è già scelti, fra i molti che lo seguono, dodici prediletti che definisce apostoli, ma la Buona notizia non è ancora stata compresa che in piccola parte: i suoi discepoli restano ancora dubbiosi e tiepidi, soprattutto hanno un'idea diversa della messianità di Gesù.
Per confermare nella fede almeno i più intimi, dopo aver t istruito tutti sulla sua futura passione e sul rinnegamento del mondo, "Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte. E si trasfigurò davanti a loro: il suo volto risplendette come il sole e le sue vesti divennero candide come luce".
Sia Marco, che Matteo e Luca situano la vicenda nei giorni immediatamente successivi alla confessione di Pietro avvenuta a Cesarea di Filippi. Si tratta, quindi, di un momento decisivo della vita di Gesù. Un momento segnato dal progressivo allontanamento delle folle di Galilea, il cui motivo è causato, forse, da una visione messianica contraria alla prospettiva della Passione.
Il racconto della trasfigurazione è dunque inserito in un movimento di pensiero al cui centro si trovano i temi intrecciati tra loro dell'identità messianica e divina di Gesù e della necessità per il discepolo della sofferenza per la sequela. Anzi, si può aggiungere che la trasfigurazione è promessa da Gesù stesso come un evento che darà loro forza e coraggio per seguire il Figlio dell'uomo nel suo cammino di sofferenza; li assicurerà che tale cammino di sofferenza e di morte sfocerà nella vita e nella gloria del regno di Dio. L'imperativo del Padre: "Questi è il Figlio mio prediletto, ascoltatelo" vuole essere il documento di una identità divina e, nello stesso tempo, della necessità di un ascolto profondo e radicale della parola del Cristo, che passa dalla croce per giungere alla risurrezione.
Oggi, nella pausa di preghiera, chiederò a Gesù di donarmi un ascolto attento e amoroso della sua Parola.
La voce di un Padre della Chiesa
Per penetrare il contenuto intimo di questi ineffabili e sacri misteri insieme con i discepoli scelti e illuminati da Cristo, ascoltiamo Dio che con la sua misteriosa voce ci chiama a sé insistentemente dall'alto. Portiamoci là sollecitamente. Anzi, oserei dire, andiamoci come Gesù, che ora dal cielo si fa nostra guida e battistrada.
Anastasio sinaita