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TESTO Commento su At 1,21-22

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S. Mattia (14/05/2008)

Brano biblico: At 1,15-17.20-26 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 15,9-17

9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Dalla Parola del giorno

Bisogna dunque che tra coloro che ci furono compagni per tutto il tempo in cui il Signore Gesù ha vissuto in mezzo a noi, incominciando dal battesimo di Giovanni, fino al giorno in cui è stato assunto in cielo, uno divenga, insieme a noi, testimone della sua risurrezione.

Come vivere questa Parola?

Oggi è la festa di Mattia, l'ultimo a entrare nella comunità degli apostoli. Pietro ne fa indirettamente il ritratto quando, dopo l'Ascensione di Gesù, dice alla piccola comunità cristiana in Gerusalemme che bisogna dare un sostituto al traditore Giuda Iscariota, riportando a dodici il numero degli apostoli. E lascia la scelta ai fratelli di fede.

Si fa un'elezione, con il criterio indicato da Pietro: bisogna scegliere il nuovo apostolo "tra coloro che ci furono compagni per tutto il tempo in cui il Signore Gesù ha vissuto in mezzo a no... uno divenga insieme a noi, testimone della sua risurrezione". I fedeli ne individuano due con queste caratteristiche. Uno è Mattia e l'altro è Giuseppe detto Barsabba.

A questo punto si fa il sorteggio, dopo aver invocato il Signore. Il sorteggio indica Mattia, "che fu associato agli undici apostoli".

Egli è dunque l'unico dei Dodici che non ha ricevuto direttamente la chiamata da Gesù. Ma che è stato tuttavia con lui dall'inizio alla fine della sua vita pubblica, diventando poi testimone della sua morte e risurrezione. Pietro non dice: testimone di ogni cosa, ma "testimone della sua risurrezione", semplicemente.

Gli altri avvenimenti erano noti ed evidenti; la risurrezione invece era avvenuta di nascosto ed era nota solo a quei pochi. Il criterio di Pietro, condotto dallo Spirito, in questa scelta è un'indicazione che vale anche per noi, per la nostra vita. Quello che importa, per un cristiano, è testimoniare la risurrezione di Gesù con un'esistenza serena, con una speranza forte, con una vita evangelica.

Oggi, nei momenti di riflessione e preghiera, mi chiederò:

In che modo la mia vita riesce ad essere, per gli altri che mi stanno accanto, testimonianza della risurrezione del Signore?

La voce di un testimone di oggi

Dalla gloria del cielo la Vergine Madre intercede per tutti i credenti, chiamati sulla terra a far crescere la totalità del corpo del Figlio risorto, tramite il dono dello Spirito pentecostale .La stessa Madre che, dal giardino nuovo della nuova primavera, per prima annuncia la risurrezione del Figlio, assiste premurosamente la Chiesa, chiamata a generare nuove membra a Cristo nei sacramenti pasquali.
Sergio Gaspari

 

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