PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Il Consolatore

don Roberto Rossi   Parrocchia Regina Pacis

don Roberto Rossi è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

VI Domenica di Pasqua (Anno A) (05/05/2002)

Vangelo: Gv 14,15-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,15-21

15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. 21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Con questa domenica l'attenzione si sposta da Cristo allo Spirito Santo, dal Risorto al dono che Lui ci manda. Comincia una specie di piccolo Avvento in preparazione alla Pentecoste. E' Gesù che annuncia la grande promessa: "Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore che rimanga sempre con voi, lo Spirito di verità".

Nella prima lettura abbiamo il racconto della venuta dello Spirito Santo su una delle prime comunità cristiane: saputo che la Samaria aveva accolto la parola di Dio, da Gerusalemme vengono inviati Pietro e Giovanni: "Essi imposero loro le mani e quelli ricevettero lo Spirito Santo". Lo Spirito viene là dove è stata accolta già la Parola di Dio.

Nell'intenzione della Chiesa queste letture devono prepararci ad attendere e a desiderare, anche noi, la venuta dello Spirito Santo a Pentecoste e sempre nella nostra vita. Devono soprattutto aiutaci a conoscere meglio colui che aspettiamo, lo Spirito Santo.

Chi è lo Spirito Santo? Noi lo sappiamo: E' la terza persona della Ss. Trinità. E' veramente una Persona. Gesù ci ha detto dello Spirito Santo che è mandato, che viene, che abita; S. Paolo precisa che Egli prega in noi con gemiti ineffabili, che distribuisce i suoi doni alla Chiesa. Lo Spirito è l'amore tra il Padre e il Figlio, l'Amore nella Trinità, un Amore così unico da essere una Persona.

E in riferimento a noi cos'è lo Spirito Santo? Nel vangelo di oggi Gesù ce lo dice con una parola: è il Paraclito, cioè il Consolatore.

Per l'evangelista Giovanni, questo è quasi il nome proprio dello Spirito Santo.

Spesso dello Spirito Santo si parla come di colui che dà luce, sapienza, consiglio, intelligenza, scienza e di colui che dà forza. Ma l'uomo non ha bisogno solo di luce e di forza; ha bisogno anche di consolazione per vivere. Il suo cuore è inquieto, come dice S. Agostino, esso si sente spesso solo e minacciato, la stanchezza lo abbatte, l'avvenire lo spaventa, gli amici a volte vengono meno. Basta pensare a tutti i problemi personali, delle famiglie, dell'umanità intera?

S. Paolo dice: " IL nostro Dio è padre delle misericordie e Dio di ogni consolazione".

Questa consolazione di Dio si è come incarnata una prima volta in Gesù. Egli passò consolando ogni sorta di sofferenza e predicando la consolazione: "Beati quelli che piangono, perché saranno consolati" "Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi consolerò" Prima di partire da questo mondo pregò il Padre perché ci mandasse un altro Consolatore, il quale rimanesse con noi per sempre.

Questi è lo Spirito Santo: "Consolatore ottimo" "dolce ospite dell'anima", rimarrà con noi e in noi per sempre.

Forse invochiamo poco, desideriamo poco, ricorriamo poco a questo Consolatore. Forse ricorriamo ad altre fonti di consolazione: lo svago, i piaceri, le distrazioni, i soldi, la carriera. Tutto può avere il suo valore, ma noi sappiamo come è importante ricorrere al Signore.

Ancora una cosa: il Signore ci consola perché noi, a nostra volta, diventiamo consolatori dei fratelli.

S. Paolo scrive: " Dio ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolar quelli che si trovano nell'afflizione con la consolazione con cui siamo stati consolati noi stessi da Dio"

Vogliamo essere sempre di più dei consolatori per i nostri fratelli, gente che sa vedere dove c'è una sofferenza da alleviare, una tristezza da confortare, una paura da aiutare a superare, una solitudine da colmare.

Questo è il modo vero di vivere i comandamenti del Signore e per vivere in Dio e lasciare che Dio viva in noi.

Vieni o Santo Spirito, sii consolazione e pace nel nostro cuore e nel cuore di tutti.

 

Ricerca avanzata  (55827 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: