TESTO Commento su Giovanni 14,27-31

Dalla Parola del giorno

Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.

Come vivere questa Parola?

Gesù ci lascia un'eredità preziosa: ciò di cui l'uomo d'oggi ha particolarmente bisogno. Non si tratta, infatti, di un bene che se c'è te lo godi volentieri, ma se non c'è ne fai a meno tranquillamente. No! Se nel tuo cuore anzitutto e poi nelle tue relazioni non c'è pace, tutto si corrompe, si lacera, soffoca, muore. Un uomo senza pace è come una barca senza vela e senza remi, senza motore. In balia delle tempeste naufraga.

Attenzione, però, a quel dire di Gesù: "La mia pace ve la do non come la dà il mondo". Chiediamoci: che tipo di pace mi dà il mondo? Quella che, sulle prime, sembra coincidere col 'faccio ciò che mi pare e piace'? È falsa pace! Come quella che uno pensa di procurarsi facendo i comodi suoi senza per nulla pensare a quelli degli altri. Ed è pure falsa pace mondana quella di chi vede negli altri dei pericolosi concorrenti al proprio bene. Cerca di stare tranquillo per conto suo, ma poi fuori sperimenta la conflittualità relazionale come una costante della propria esistenza centrata sul proprio ego.

Invece già nell'Antico Testamento Dio dice: "Grande pace per chi ama la mia legge" (Sl 118). E quando Gesù ti dice che amare Dio e il prossimo è la sintesi della legge, ti mette in pista.

Se poi quel che Dio ti indica coi suoi comandamenti è quello che Gesù ti insegna nel suo vangelo, non ti dico che infilerai la via della facilità schivando ogni fatica, ma quella assai più necessaria e preziosa: quella della pace di Gesù che nasce tutta e solo dall'amore.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascio che la pace faccia nido nel mio cuore più che mai risoluto a scegliere di amare Dio e il mio prossimo come me stesso.

Signore, fammi cantare esistenzialmente la beatitudine degli operatori di pace.

La voce di un santo ortodosso

Acquista e conserva la pace interiore e migliaia intorno a te troveranno la salvezza.
S. Serafino di Sarov