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TESTO Commento Gv 3,19

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Mercoledì della II settimana di Pasqua (02/04/2008)

Vangelo: Gv 3,16-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

"La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce".

Come vivere questa Parola?

Abbiamo ancora negli occhi e nel cuore il ricordo della veglia pasquale. Quel fuoco nuovo a cui si è acceso il cero pasquale e la candelina che ciascuno stringeva tra le sue mani, a diradare l'oscurità in cui era immersa la chiesa.

Una celebrazione suggestiva, ma... tutto qui? Cosa abbiamo fatto noi cristiani di quel fuoco nuovo che la resurrezione di Cristo ha acceso? Lo abbiamo accuratamente ricoperto di cenere, poi puntualmente e temporaneamente rimossa ad ogni pasqua?

Quella tenue fiammella accesa al grande cero, voleva essere un richiamo a ciò che ogni cristiano deve essere: luce del mondo. Una luce che ci è stata donata ma per contrastare l'ostinato permanere delle tenebre e che non possiamo occultare.

Se la società continua a brancolare nel buio non sarà anche perché tra quegli uomini che hanno preferito le tenebre alla luce ci siamo anche noi cristiani? Forse non abbiamo esplicitamente scelto di vivere nelle tenebre, ma ci siamo accomodati in esse, perché "tutti fanno così" e poi io non sono che una piccola fiammella!

È vero! Ma Gesù non chiede di accendere un fuoco nuovo: a questo ha provveduto lui. Non chiede di essere potenti riflettori. Attende solo che ognuno di noi si impegni a mantenere accesa e alta, accanto a quelle dei fratelli, la piccola fiammella che gli è stata consegnata nel battesimo. Una piccola flebile luce indispensabile, però, per alimentare la speranza di chi ci vive accanto.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, richiamerò alla memoria il fuoco nuovo acceso nella veglia pasquale. Tornerò, idealmente, a riaccendere ad esso la mia fiammella, con il desiderio di vivere da vero figlio della luce anche, e soprattutto, là dove le tenebre sembrano vincenti.

Gesù, un giorno tu hai detto: «Sono venuto a portare fuoco sulla terra e come vorrei che fosse già acceso». Ora quel fuoco lo hai affidato a me e con esso mi hai affidato il tuo desiderio di vederlo ardere per dissipare le tenebre del mondo. Donami il coraggio di avanzare nel buio tenendo alta la mia piccola fiamma, nella certezza che la notte sarà ancora più fonda se io la tengo pavidamente nascosta.

La voce di un testimone

Come la sinfonia ha bisogno di ogni nota / come il libro ha bisogno di ogni parola / come la casa ha bisogno di ogni pietra / come l'oceano ha bisogno di ogni goccia d'acqua / come la messe ha bisogno di ogni chicco / l'umanità intera ha bisogno di te, qui dove sei, unico, e perciò insostituibile
Michel Quoist

 

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