TESTO Commento Lc 24,25-27
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Mercoledì fra l'Ottava di Pasqua (26/03/2008)
Vangelo: Lc 24,13-35
Dalla Parola del giorno
Egli disse loro: "Stolti e duri di cuore a credere alle parole dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella gloria?" E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro, in tutta la Scrittura, ciò che si riferiva a lui.
Come vivere questa Parola?
Sconsolati e piuttosto depressi, i due discepoli hanno confidato la ragione della loro tristezza al viandante che li ha avvicinati senza che loro ravvisassero in lui Gesù. A noi interessa soffermarci sulle modalità dell'intervento del Signore nei loro riguardi. Anzitutto non li risparmia di un rimprovero che permette loro di mettersi di fronte allo specchio della Verità. Ciò che è venuto meno in loro è l'ascolto a quel che ne segue: la fede.
Stoltezza è proprio questo lasciar cadere la Parla di Dio. Il cuore s'indurisce perché non sa dove attingere fiducia. Soprattutto nei momenti di sofferenza, non ne trova il senso e il valore perché non ricorda che anche Gesù per noi ha sofferto per poi "entrare nella sua gloria".
È poi molto interessante il fatto che Gesù cammina con loro, spiegando in tutte le Scritture quello che si riferiva alla sua persona.
Ecco qui, l'invito pressante a leggere, meditare, pregare ogni giorno la Parola che, per un verso o per l'altro, sempre ha qualche riferimento alla persona di Cristo: l'unica vera VIA che ci conduce al Padre.
Oggi, nel mio rientro al cuore, rivedo il modo di ritmare le mie giornate. Sono davvero segnate dalla Parola? MI lascio correggere, aprire, educare all'amore? E – ciò è fondamentale! – la Parola è per me semplicemente saggezza di vita o è Gesù stesso operante con efficacia nella mia vita?
Signore Gesù, Parola incarnata, fa' che non una volta ogni tanto, ma ogni giorno io mi contatti con te.
La voce di un monaco di Bose
Il tesoro nascosto nel campo della Bibbia è il fatto che la si legga; è lo zappare mille volte in questo libro che, senza che si sappia e talvolta senza che ce se n'accorga, ci trasforma, ci modella, ci fa crescere.
Daniel Attinger