TESTO Omelia sul Sabato Santo
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Sabato Santo (22/03/2008)
Dalla Parola del giorno
Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c'è grande silenzio, perché il re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace, perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano. Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi. [...] Egli vuole scendere a visitare quelli che siedono nelle tenebre e nell'ombra di morte. Dio e il figlio suo vanno a liberare dalle sofferenze Adamo ed Eva che si trovano in prigione.
Anonimo del IV sec., Omelia sul sabato santo
Come vivere questa Parola?
Tutto è silenzio nell'attesa dell'evento della Resurrezione. Quanto tempo restò sepolto nel sepolcro Gesù? Furono tre giorni non interi, dalla sera del Venerdì fino all'alba del giorno dopo la festa del Sabato ebraico, che oggi è la Domenica di Pasqua, ma che per gli Ebrei era il primo giorno della settimana; in tutto durò circa 40 ore.
Gli apostoli e gli amici di Gesù sono disorientati e disperati. Dopo averlo seguito nei suoi itinerari in Galilea, assistito ai suoi prodigi, ascoltato i suoi insegnamenti, così pieni di speranza, l'hanno visto morire così tragicamente, senza che qualcosa o qualcuno, tanto meno Lui stesso, abbia bloccato questo ingiusto e assurdo evento.
Nella tradizione cristiana occidentale, il sabato santo è l'unico giorno senza celebrazione eucaristica, l'unico giorno restato 'aliturgico', senza celebrazioni particolari: tacciono le campane, non ci sono fiammelle accese nelle chiese spoglie, né canti...
In alcuni luoghi è stata introdotta una celebrazione intitolata L'ora della Madre durante la quale, i fedeli si affidano a Maria, la invocano come colei che più di ogni altro essere umano ha condiviso la sofferenza del Figlio. La contemplano nell'atteggiamento della Pietà e la pregano di farli partecipi del suo grande dolore. In questa vigilia silenziosa dell'evento della Risurrezione, in questa pausa del tempo, solo Maria ci insegna la speranza. Trascorriamo, oggi, qualche momento in sua compagnia, cerchiamo di indovinarne i sentimenti e chiediamole di esserle figli per sempre, invitiamola a stare in casa nostra.
Le parole di un biblista
La consegna del discepolo a Maria e di Maria al discepolo, ci offre il fondamento biblico del nostro rapporto diretto con la madre di Gesù. Essere madre è la vocazione eterna di Maria. Prendere Maria come madre è un principio stabilito da Gesù stesso, non già inventato dai cristiani devoti.
Ermes Ronchi