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TESTO Commento su Giovanni 13,1-15

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Giovedì Santo (Messa in Cena Domini) (20/03/2008)

Vangelo: Gv 13,1-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. 2Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, 3Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, 4si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. 5Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. 6Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». 7Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». 8Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». 9Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». 10Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». 11Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».

12Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? 13Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. 14Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. 15Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi.

Dalla Parola del giorno

Poi versò dell'acqua in un catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui era cinto.

Come vivere questa Parola?

È l'inizio del triduo Santo. Tutti e quattro i Vangeli si concentrano sulla narrazione della Coena Domini. L'evento dell'addio ai suoi più intimi, dell'addio alla vita, si consuma per Gesù attorno ad un tavolo, nella comunità dei discepoli. Lì viene svelato il traditore, il rinegamento di Pietro, la fuga degli apostoli. Ma, mentre Luca, Marco e Matteo ricordano nei particolari il segno del pane e del vino trasformati nel corpo e nel sangue del Signore, Giovanni presenta il segno della lavanda dei piedi, quasi ignorando l'istituzione dell'Eucaristia. Tuttavia, non si tratta di un segno 'altro'.

"Possiamo ritenere molto probabile che questa scelta del quarto vangelo- scrive Enzo Bianchi- sia motivata da un'urgenza avvertita nella chiesa alla fine del I° secolo: la celebrazione eucaristica non può essere un rito disgiunto dall'amore e servizio ai fratelli".

L'Eucaristia quindi, vuole dirci Giovanni, o è servizio reciproco, dono della vita per l'altro, amore fino all'estremo, oppure è solo un rito che appartiene alla 'scena' di questo mondo. L'Eucaristia si invera nella cura dell'altro, nell'inginocchiarsi ai suoi piedi.

Al termine di questo gesto, come al termine dell'istituzione dell'eucaristia, Gesù consegna un compito: "Come io ho lavato i piedi a voi, così fate anche voi!".

Anche Benedetto XVI afferma che l'Eucaristia domanda sempre un impegno di carità: "Ogni celebrazione attualizza sacramentalmente il dono che Gesù ha fatto della propria vita sulla Croce per noi e per il mondo intero. Al tempo stesso, nell'Eucaristia Gesù fa di noi testimoni della compassione di Dio per ogni fratello e sorella. Nasce così intorno al Mistero eucaristico il servizio della carità nei confronti del prossimo" .

Oggi, nella contemplazione di questo giorno sacro, chiederò al Signore di farmi comprendere il segno eucaristico nella sua radicalità e completezza.

Le parole di un monaco

Gesù, il Kirios, il Signore, lava i piedi ai discepoli. Gesto anomalo, gesto paradossale che capovolge i ruoli, gesto scandaloso, come testimonia la reazione di Pietro! Eppure, proprio così Gesù racconta, "evangelizza" Dio, nel senso che rende Dio "buona notizia" per noi.
Enzo Bianchi - priore di Bose

 

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