TESTO L’Eucaristia, fonte d’unità
Venerdì fra l'Ottava di Pasqua (28/03/2008)
Vangelo: Gv 21,1-14
Lettura
La liturgia continua a presentarci le apparizioni di Gesù dopo la sua resurrezione. Cristo si manifesta ai discepoli per la terza volta, ma loro ancora non lo riconoscono. Erano tornati alle occupazioni abituali, alla pesca, dopo aver sperimentato di poter essere pescatori di uomini (Lc 5,10-11). Gesù gli va incontro ricreando la stessa situazione del giorno in cui ha chiamato Pietro, Giacomo e Giovanni. Gesù fa rivivere loro la stessa scena, ma non lo riconoscono neppure quando chiede loro di gettare le reti dall'altra parte. Alla fine solo Giovanni, cioè "l'amore", lo riconosce e Pietro si tuffa in acqua, cingendosi i fianchi per andare incontro al Signore, che compie di nuovo l'atto eucaristico.
Meditazione
I discepoli si trovano insieme, ma il loro convivere è molto diverso rispetto a prima; il clima che si respira è quello della rassegnazione, della confusione, del non saper cosa fare. Gesù si è manifestato loro già due volte, ma dovranno attendere la Pentecoste (At 2,1-13) per capire chiaramente la loro missione e per vincere la paura. Pietro, come anche in altre occasioni (Gv 20,4-10), è alla guida di questo gruppo e decide di tornare a pescare. Il Risorto li va a trovare durante un'occupazione quotidiana e cambia il significato delle loro azioni. Anche il nostro incontro con il Risorto non cambia la nostra quotidianità, ma fa sì che sia piena di un nuovo significato. Si tratta di un brano simbolico, la grande quantità di pesci simboleggia il gran numero di discepoli che la predicazione apostolica guadagna presso tutti i popoli. La rete che non si rompe rappresenta l'unità della Chiesa, un'unità che non deve essere minacciata dalla quantità di persone che ne fanno parte. Pietro, capo della Chiesa, è colui che tira su dalla barca la rete piena di pesci, è il garante dell'unità. Pietro si cinge la veste ai fianchi e si getta in acqua sperando così di purificarsi dal rinnegamento. In realtà Cristo chiederà a Pietro una confessione d'amore più diretta e dirà lui che la sua purificazione passerà attraverso il martirio (Gv 21,15-19). Come gli apostoli si ritrovano intorno a Gesù che spezza il pane, chiaro segno eucaristico, anche la Chiesa oggi come ieri ha nel banchetto eucaristico il momento più alto e il segno più importante della sua unità.
Preghiera
Signore, voglio imparare ad amarti non a parole, ma con i fatti e a vivere in modo eucaristico questo amore, condividendolo con i fratelli che metterai sulla mia strada. Amen.
Agire
Desidero trasformare i doni che Dio mi fa in risposte di carità fraterna.
Commento a cura di don Gian Franco Poli