TESTO Il Risorto ci dona la Pace
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Giovedì fra l'Ottava di Pasqua (27/03/2008)
Vangelo: Lc 24,35-48
Lettura
I discepoli di Emmaus sono appena arrivati nel cenacolo e stanno raccontando il loro incontro con il Risorto. Gesù allora appare in mezzo a loro e dice: «Pace a voi», il primo dono di Cristo risorto è proprio quello della pace, quella vera, non come la promette il mondo. Ma i discepoli si spaventano, credono sia un fantasma. Gesù si china sulla loro incredulità: mostra i segni della sua passione e chiede loro del cibo. Il Cristo risorto non ha più la necessità di mangiare, ma sa chinarsi sulle debolezze dell'uomo. Anche in questo caso Gesù spiega loro le Scritture, dimostrando che nulla di ciò che è accaduto, la sua morte e la sua resurrezione, è contrario alla Parola di Dio.
Meditazione
Nessuno dei suoi discepoli è in grado di riconoscere subito Gesù, anzi, ne sono spaventati perché la sua presenza li costringe a rivedere tutta la loro razionale concezione del mondo. Gesù non si ferma davanti a questo e per amore dell'uomo continua, anche dopo la sua resurrezione, la kenosi, l'"abbassamento", per essere accolto e compreso dall'umanità. Anche a noi oggi è richiesto di non sentire Gesù come un fantasma, ma di riconoscerlo nella sua Parola, che a volte viene a stravolgere il nostro pensiero umano. Siamo chiamati a lasciarci convertire dalla Parola, dalla presenza di Cristo, a "toccare" Gesù. La nostra non deve rimanere un'adesione superficiale, ma deve essere una fede concreta come è stata concreta la crocifissione di Gesù. Da questo nasce la testimonianza che, come per i discepoli chiamati ad annunciare il Kerygma partendo da Gerusalemme, luogo in cui inizia la Passione di Gesù, si nutre dell'esperienza della morte e resurrezione di Cristo. Le due realtà vanno insieme, non le si può annunciare distinte, come la gioia della resurrezione si può sperimentare solo dopo essere passati dalla croce. Il risorto ci fa dono della Pace, in questo tempo di contraddizioni e conflitti, il Signore torna a dirci: "Pace a voi"; anche noi dovremmo portare nel mondo questa pace che è testimonianza convincente della nostra Fede in Cristo Risorto. Così scrive Don Tonino Bello: «Pace a voi, sono le primissime parole pronunciate da Gesù davanti alla comunità. Ora, se le ultime parole di un moribondo vanno prese come un testamento e custodite con la venerazione che si deve alle reliquie, le prime parole del Risorto vanno accolte con tutta l'attenzione che si deve ai manifesti programmatici. Ecco perché la Chiesa, dal giorno di Pasqua, ha un compito essenziale: annunciare la Pace».
Preghiera
Signore, che hai dato la vita per noi fa' che riusciamo ad essere pronti a far uscire da noi le potenzialità e i doni ricevuti dalla tua bontà per condividere il tuo piano di salvezza. Amen.
Agire
Ricerca chi è più bisognoso di resurrezione e trasforma tale esigenza in atteggiamenti di apertura e fraternità.
Commento a cura di don Gian Franco Poli