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TESTO Misericordiosi come il Padre

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Lunedì della II settimana di Quaresima (18/02/2008)

Vangelo: Lc 6,36-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,36-38

36Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Lettura

Nel cammino quaresimale sono tanti i passi evangelici proposti che ci portano dentro noi stessi per scoprivi le zone d'ombra. I versetti odierni di Luca interpellano la nostra coscienza su temi cardine della vita di fede: misericordia, perdono, gratuità.

Meditazione

La misericordia nasce da un cuore "frantumato", "liquefatto", che conosce le sue miserie, che non si sente migliore di altri, che non punta il dito, pensando di essere infallibile. Chi di noi può avere la sicurezza di non cadere mai in quegli errori che tanto sottolinea e accusa nel prossimo? Chi può sentirsi sempre giusto e mai fallibile? Eppure, nonostante l'evidenza ogni giorno ci richiami la nostra debolezza, ci scopriamo spesso duri di cuore, incapaci di aprire gli occhi per metterci nei panni dell'altro, per capirne le difficoltà, le paure. Pronunciamo parole senza speranza, condanniamo senza appello. Eppure è la misericordia che Cristo ci chiede. E il perdono è il volto più bello della misericordia. Istintivamente lo condizioniamo: se l'altro si pente allora posso concederlo, dall'alto della mia magnanimità. Ma Cristo ci ha chiesto un perdono che non aspetta la richiesta, ma si dona senza "se" e senza "ma". È questo il perdono che guarisce, che rigenera i cuori. È un bene offerto nella gratuità, che tocca misteriosamente l'intimo della persona, che crea un'atmosfera di "redenzione" e favorisce a sua volta il pentimento. Tanti hanno bisogno di sperimentarlo in chi li avvicina per trovare la forza di cambiare, di migliorarsi. Se viviamo da perdonati, e lo siamo in Cristo, allora non possiamo non perdonare, se viviamo come non condannati, non possiamo condannare. Se doniamo allora ci sarà dato in abbondanza, perché il nostro cuore allargato potrà contenere il dono stesso di Dio, la sua vita.

Preghiera

Signore, abbi pietà di me. Donami di comprendere che tu per primo mi hai perdonato, perché io abbia la forza di perdonare a mia volta, di non giudicare e di non condannare.

Agire

Cercherò di recuperare una relazione che si è spezzata a causa di una mancanza di perdono.

Commento a cura di Cristoforo Donadio – P. Antonio Izquierdo, LC

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