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TESTO La ricompensa del Padre

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Mercoledì delle Ceneri (06/02/2008)

Vangelo: Mt 6,1-6.16-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. 2Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 3Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, 4perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

5E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 6Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

16E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 17Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, 18perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

Gesù, nel Vangelo di oggi, rilegge le tre opere di pietà previste dalla legge mosaica. La preghiera, il digiuno e l'elemosina caratterizzano il pio e devoto ebreo, osservante della legge. Nel corso del tempo, però le esigenze reali, che hanno determinato queste prescrizioni, si erano sbiadite progressivamente. Le opere di pietà erano divenute soltanto formalismo esteriore o addirittura segno di superiorità sociale. Gesù, però nel riproporre queste prescrizioni, non chiede un rispetto formale ad una legge estranea all'uomo. Gesù ci aiuta a scoprire in Dio Padre non un legislatore severo, che impone leggi gravose, come fardelli pesanti. In Cristo scopriamo che le leggi di Dio sono a nostra misura; rappresentano quella pedagogia divina che aiuta a conoscere veramente noi stessi e i nostri reali bisogni. Siamo invitati da Gesù a leggere la nostra vita con uno sguardo diverso, sapendo riconoscere i beni ai quali aspirare. Il primo è l'unione con Dio nella sua vita divina, come fonte della vita, a cui riferirsi. La ricompensa del Padre varrà infinitamente di più di tutte le ricompense che possiamo aspirare sulla terra.

 

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