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TESTO Rabbì, dove abiti?

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4 Gennaio (04/01/2008)

Vangelo: Gv 1,35-42 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Lettura

Nel vangelo di oggi, Giovanni Battista è colui che rivela ai suoi discepoli la presenza dell'Agnello di Dio e si fa da parte, perché, coloro che prima stavano con lui, possano ora seguire il Signore: non lega a sé i suoi discepoli, ma li conduce all'incontro con Gesù. La prima lettura, invece, indica un criterio per discernere se uno è nato da Dio: praticare la giustizia amando il fratello.

Meditazione

È interessante notare come, nei primi versetti del vangelo, siano diversi i personaggi che agiscono. Tutto inizia con Giovanni, poi, protagonisti diventano i due discepoli che, sentendo il Battista parlare in quel modo, si mettono alla sequela di Gesù. Tutto sembra già compiuto, la nuova sequela è già cominciata grazie all'iniziativa del Battista e al coraggio dei due discepoli. Invece, ecco il terzo protagonista. Gesù si volta, vede che lo seguono, e pone loro una domanda: «Che cercate?». È la prima frase che il Signore pronuncia: una domanda che li invita a fare chiarezza dentro di loro per scoprire che cosa li ha spinti a seguirlo, cosa si aspettano di trovare. Normalmente, siamo portati a chiederci cosa Dio voglia da noi, mentre qui Gesù cambia la domanda: la prima cosa da chiarire è cosa noi ci aspettiamo da Dio, cosa cerchiamo andando dietro a Gesù. La domanda che pongono al Signore, «Rabbì, dove abiti?», rivela che il loro primo desiderio è rimanere con lui: gli chiedono la disponibilità a "perdere" del tempo con loro. Gesù accoglie il loro desiderio e li invita ad andare con la promessa di vedere: il risultato è che essi rimangono con lui. Questo è lo scopo della sequela: rimanere con lui, entrare in comunione di vita con il Signore. Spesso si rischia di ridurre l'essere discepoli di Gesù ad un insieme di verità da credere, all'osservanza dei comandamenti, dimenticando che, a fondamento di queste due realtà, c'è la scelta di entrare in una relazione personale con Gesù, l'impegno di conoscerlo, di scoprire come lui agisce, come lui pensa, cosa lo appassiona, perché il nostro agire diventi sempre più capace di rendere presente Gesù. Il vangelo ci indica un criterio per discernere se la nostra sequela è veramente uno stare con il Signore. Andrea condivide con il fratello il tesoro appena scoperto, diventando un nuovo Battista capace di condurre a Gesù. Il desiderio e la capacità di condurre altri a Gesù possono albergare solo nel cuore di chi "rimane nel Signore".

Preghiera

«Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio» (Sal 42,2): attraverso le parole del Salmo, chiedo al Signore di mantenere sempre vivo in me il desiderio di entrare in relazione con lui.

Agire

Cercherò di trovare il tempo di leggere dall'inizio alla fine uno dei vangeli, per lasciarmi ammaestrare da Gesù, scoprendo come lui agisca nelle diverse situazioni.

Commento a cura di Marzia Blarasin

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