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TESTO Commento su 2Sam 16,9-10

Casa di Preghiera San Biagio FMA   Home Page

Lunedì della IV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (04/02/2008)

Brano biblico: 2sam 16,9-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Abisài figlio di Zeruià disse al re: "Perché questo cane morto dovrà maledire il re mio signore? Lascia che io vada e gli tagli la testa!". Ma il re rispose: "Che ho io in comune con voi, figli di Zeruià? Se maledice, è perché il Signore gli ha detto: Maledici Davide! E chi potrà dire: Perché fai così?".

Come vivere questa Parola?

Il re Davide sta vivendo un'ora drammatica della sua vita. Il figlio Assalonne gli si è voltato contro. Egli ha perso credito presso i suoi, a tal punto che c'è chi osa maledirlo e dirgli: "Vattene, vattene, sanguinario scellerato!".

Abisai, un suo funzionario, reagisce: chi insulta il re non solo è deplorevole ma merita giustizia, va ucciso!

Il comportamento di Davide è una grande lezione per noi. Il dramma del figlio Assalonne che gli rema contro, lo fa riflettere: deve aver sbagliato qualcosa egli stesso nel suo rapporto col figlio, o comunque deve aver errato in qualcosa nella sua vita se ora quasi un insuccesso genitoriale!

Dentro una profonda visione di fede dei fatti della sua vita, si scruta e trovandosi inadempiente, addirittura 'sanguinario', riconosce la parte di verità che gli viene 'rinfacciatà e accetta la critica con sopportazione umile e mite. Memore di aver fatto uccidere il suo generale Uria dopo essersi unito alla moglie di lui, dice con cuore contrito: "Lasciate che maledica perché glielo ha ordinato il Signore. Forse il Signore guarderà la mia afflizione e mi renderà il bene, in cambio della maledizione di oggi".

È in Dio che Davide 'legge' il suo vissuto. È a Lui che si rimette e si affida con umile fiducia. Ed è per questo che il suo peccato viene perdonato, e dentro questo perdono riesce a comprendere il figlio Assalonne.

Oggi, nel mio rientro al cuore, chiedo al Signore lo Spirito di discernimento perché impari a leggere la storia e la 'mia storia' con cuore credente, lasciando a Lui il giudizio definitivo. Ripeterò con umile amore:

"Tutto concorre al bene di chi ama Dio."

La voce di un Padre della Chiesa

La misura del tuo perdono, a chi ti ha fatto un torto, non sia la condiscendenza. Corri da lui, rialzalo, abbracciandolo. Con la forza di Dio, abbi amore per lui.
Lanza del Vasto

 

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