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TESTO Omelia per il 20 maggio 2001 - 6a dom. T. Pasqua Anno C

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VI Domenica di Pasqua (Anno C) (20/05/2001)

Vangelo: Gv 14,23-29 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,23-29

23Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

27Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 28Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. 29Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.

NESSO TRA LE LETTURE

Nella sinfonia dei testi liturgici un tema predominante è la relazione tra Pasqua e Trinità: nel testo evangelico, tratto dal discorso dell'Ultima Cena, ma con i verbi al futuro, il Padre e il Figlio: "prenderanno dimora nel credente" e lo Spirito Santo appare come "memoria" della vita e messaggio di Gesù. Nella grande assemblea di Gerusalemme, riunita in nome del Signore Gesù, lo Spirito Santo e gli apostoli e presbiteri decisero di non imporre ai cristiani gentili più obblighi di quelli indispensabili (prima lettura). La nuova Gerusalemme, venuta dal cielo, da Dio, - figura e immagine della Chiesa nel tempo, in marcia verso l'eternità -, non ha un tempio, perché il Signore, il Dio onnipotente, e l'Agnello, sono il suo tempio (seconda lettura).

MESSAGGIO DOTTRINALE

1. Pasqua: La Trinità in azione. La Pasqua di Cristo è il centro della vita di Gesù e della storia della salvezza; per tale motivo, è il momento in cui ognuna delle Persone divine esercita in sommo grado, tra gli uomini, la sua azione rivelatrice, santificante e salvifica. Il Padre porta alla pienezza, nella Pasqua, il suo amore di Padre verso Gesù, che esalterà dopo la morte ignominiosa su una croce; verso gli uomini, nei quali, grazie all'opera redentrice realizzata da Gesù, potrà prendere dimora per sempre (vangelo); e verso la Chiesa, la nuova città scesa dal cielo essendo, insieme con l'Agnello, la sua luce e il suo tempio (seconda lettura). Il Figlio agisce potentemente nella storia degli uomini mediante la sua offerta redentrice al Padre: "Vado", dice Gesù ai suoi discepoli, indicando la sua morte e la sua resurrezione (vangelo). Agisce allo stesso modo, attraendo alla fede e al battesimo sia i giudei che i gentili (prima lettura). Infine, la seconda lettura sottolinea la sua azione magisteriale e sacerdotale nella Chiesa, che è la sua luce e il suo santuario. Riguardo allo Spirito Santo, quest'ultimo è e sarà per i credenti "magistero e memoria" del mistero pasquale (vangelo); è il vero motore che dà impulso alla vita e alle decisioni della Chiesa, perché siano conformi al Vangelo (prima lettura); è anche colui che mostra agli uomini il volto vero e bello della Chiesa, al di sopra e al di là delle vicissitudini storiche, non esenti da colpe e miserie. Con la Pasqua, non solo si rivela più chiaramente il mistero trinitario, ma inoltre, l'uomo credente è più in grado di svelarne la misteriosa, piena ed efficace azione nella storia.

2. Pasqua: L'azione della Trinità. L'azione della Trinità, più evidente nell'attuale liturgia, è la pace. La pace, codesto magnifico dono di Javeh al suo popolo, è adesso il dono di Gesù ai suoi. Il Padre e il Figlio concordano nel dare ai credenti la pace, cioè, il segno e simbolo di tutti i beni (vangelo). Lo Spirito Santo, ormai nella storia concreta dei credenti, muove gli uomini a cercare soluzione ai problemi dell'esistenza cristiana nella concordia, nella verità e nella pace (prima lettura). E non risplende forse come luogo di pace la nuova Gerusalemme, con una muraglia protettrice di fronte a tutti i nemici della pace, e con il Signore Onnipotente e l'Agnello presenti in mezzo ad essa? (seconda lettura). Una seconda azione trinitaria è la gioia. Dove più chiaramente appare, è nella prima lettura: i cristiani di Antiochia, dopo aver ascoltato la lettura della lettera inviata dall'assemblea di Gerusalemme, "si rallegrarono ricevendo quell'incoraggiamento". Ma anche Gesù nel vangelo dice ai suoi che "se mi amaste, vi rallegrereste che io vada al Padre"; e lo splendore e la luminosità della città santa di Gerusalemme, non è forse una icona della gioia spirituale di tutti coloro che in essa abitano? La gioia cristiana, che è opera della Trinità, e, in quanto opera della stessa, sopravvive, si depura e si approfondisce in mezzo alle tribolazioni e alle prove della quotidianità.

SUGGERIMENTI PASTORALI

1. Il volto trinitario del cristiano. La festa della Pasqua è in intima connessione con il battesimo, giacché tramite il battesimo siamo immersi nel mistero pasquale di Gesù Cristo. Nel battesimo, il cristiano è suggellato dalla Trinità: "Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo", e per mezzo del battesimo si trasforma in appartenenza della Trinità a titolo di Figlio di Dio, fratello di Cristo e discepolo dello Spirito. Noi, come cristiani del secolo XXI, siamo chiamati a rendere patente nella nostra vita, tra i nostri contemporanei, il volto trinitario di Dio. Come cristiano, debbo crescere nella mia esperienza filiale di Dio, così da far vedere agli uomini, con il mio atteggiamento e la mia condotta, il volto paterno di Dio. Come cristiano, mi è irrinunciabile il vivere la mia fraternità con Cristo, mio fratello maggiore, mio modello di vita e di comportamento. Come lui, darò testimonianza, davanti agli altri, del mio amore autentico a tutti gli uomini, perché tutti sono miei fratelli e tutti amo in quanto tali. Come discepolo dello Spirito Santo, constato che non posso ascoltare altre voci, sebbene molto seducenti, né seguire altri maestri che sussurrano nel mio intimo altri criteri ed altri insegnamenti. Il mio maestro e la mia guida è lo Spirito del Padre e di Cristo, che fa risuonare in noi l'unico Vangelo di Dio. Come cristiano, sono consacrato ad essere un riflesso dello Spirito, maestro e memoria di Gesù. Sono cosciente che, per essere cristiano, debbo rendere visibile la presenza trinitaria in mezzo agli uomini, alle loro attività ed occupazioni quotidiane? Ho una relazione intima con ciascuna delle Persone della Trinità? Se noi cristiani non riflettiamo il volto della Trinità nella nostra esistenza di ogni giorno, l'essenza del cristianesimo sarà ridotta a un puro concetto, senza incidenza nella vita umana. Preghiamo perché il Dio uno e trino sia per tutti i cristiani una presenza vivificante e trasformante.

2. Lo Spirito, memoria del cristiano. Nel mondo tanto agitato ed iperattivo in cui viviamo, non è difficile dimenticare. Non solo, è un'operazione salutare che il nostro sistema immunologico realizza automaticamente. Se ricordessimo tutto ciò che vediamo in televisione, leggiamo sui giornali, sui libri, su internet, tutto ciò che ascoltiamo nelle conversazioni, che esperimentiamo ogni giorno, in poco tempo diventeremmo pazzi. Nel cristianesimo ci sono alcune cose essenziali, che non dovremmo dimenticare mai, ma che, con il passar del tempo, e nell'agitazione e nell'attivismo febbrile che ci circonda, facilmente trascuriamo. Ma lo Spirito di Dio risveglia la memoria, ci riporta alla mente e al cuore l'essenziale della vita in Cristo: Che Dio non ha eguali ed è sempre e in assoluto il primo, che il Dio cristiano è uno e trino e ciascuna delle persone agisce nella vita del cristiano, che siamo peccatori bisognosi di redenzione, e che Cristo ci ha redento, che la Chiesa è la comunità di quelli che pregano, sperano ed amano, mossi dallo Spirito Santo, che nella quotidianità della vita dobbiamo dimostrare ciò che siamo, che con la morte non tutto termina, ma si apre una porta ad una vita nuova. Lascio che lo Spirito Santo mi ricordi di tanto in tanto queste cose tanto semplici ed essenziali?

 

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