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TESTO Commento su Is 25,10

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Mercoledì della I settimana di Avvento (05/12/2007)

Brano biblico: Is 25,10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno
La mano del Signore si poserà su questo monte.

Come vivere questa Parola?

Sia nella prima che nella seconda lettura odierna torna più volte il richiamo al 'monte' dove si manifesta la protezione divina. È qui che Dio allestirà un banchetto, qui strapperà il velo funereo che ricopre la terra, qui asciugherà ogni lacrima, qui l'uomo sperimenterà la salvezza. E sarà ancora verso un monte che si volgeranno i passi di Gesù per realizzare quanto era stato promesso.

Il monte, che svettando verso il cielo sembra congiungere ad esso la terra, ha sempre rappresentato un luogo privilegiato per incontrare la divinità. Qui si ergevano i templi e le are, qui Mosè, Elia e lo stesso Gesù si ritiravano nei momenti più decisivi della loro esistenza, per capire la volontà di Dio e disporsi a realizzarla. E sarà ancora su un monte, il Calvario, che si consumerà l'evento chiave di tutta la storia.
Perché questo richiamo all'inizio dell'avvento?

Ecco, un nuovo anno liturgico ha schiuso dinanzi ai nostri passi la sua strada. La segnaletica, di domenica in domenica, di liturgia in liturgia indica quale meta la santità. Un cammino in salita, che comporta il prendere le distanze da quanto non è Dio, di staccarsi, sia pure momentaneamente, da quanto ci assilla ogni giorno, per un incontro più forte con noi stessi e con Dio. Un 'a tu per tu' che ci permetta di far luce nei risvolti segreti della nostra esistenza, di prenderci in mano correggendo rotte sbagliate, puntando più decisamente su ciò che conta, ciò che resterà oltre la morte. E là, sulla cima, ci sarà dato di vivere sul serio il natale, cioè di scoprire che non siamo soli in questa scalata. Gesù è 'in cordata' con noi. Il Padre ci attende e imbandisce per noi la mensa della gioia, oggi, ora. Sì, natale mi ricorda che Dio non è in un cielo lontano che forse raggiungerò alla fine della vita, ma qui, nel mio quotidiano intriso di lotte di difficoltà, ma anche di gioie intime e profonde.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, prenderò la decisione di ritagliarmi ogni giorno uno spazio di silenzio e di preghiera, per rivedere la mia vita alla luce di Dio, e orientarla nella direzione che lui mi addita.

Dirigi i miei passi, Signore, verso il monte dell'incontro con te.

La voce di una mistica di oggi

Tu starai quieta, e io pure starò solo, in attesa — dice il Signore —. Tu starai calma, sola, vicino a me, in silenzio, e io pure in silenzio, solo, vicino a te. E' la vigilia. Poi sarà l'unione, l'alleanza. E dal silenzio fiorirà la gioia della festa.
Anna Maria Canopi

 

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